Rimborsopoli Piemonte: Roberto Cota rischia 2 anni per delle mutande verdi

Lega Nord Cota

L’ex governatore leghista del Piemonte Roberto Cota rischia una condanna a 2 anni e 4 mesi con l’accusa di peculato per avere chiesto alla Lega Nord una serie di rimborsi di spese fatte a titolo personale e non riconducibili alle attività legate alla sua carica politica. I fatti risalgono al periodo maggio 2010 – settembre 2012, e complessivamente la somma contestata a 25 politici è di circa venticinquemila euro. Dai documenti emersi nell’inchiesta della procura di Torino sui rimborsi dei gruppi regionali si nota che le spese pazze dei gruppi consiliari di centrodestra della Regione Piemonte erano tante, dai pacchetti di sigarette ai manuali a luci rosse per la coppia, dalle cene agli aperitivi al bar passando all’acquisto di mutande verdi. I pm hanno dunque formulato 25 richieste di condanna. Di seguito, i nomi de politici coinvolti.

L’ex governatore Roberto Cota avrebbe speso l’equivalente di 40 euro per comprare un paio di boxer verdi acquistato nello store “Vineyard vines” di Boston. Nel suo primo interrogatorio, Cota aveva già chiarito di avere pagato interamente il suo viaggio a Boston, svolto per imparare l’inglese, ad eccezione di un pranzo per il quale fu richiesto il rimborso. Il fatto contestato però riguarda proprio lo scontrino del pranzo che è stato presentato insieme a quello dei boxer, che la regione Piemonte rimborsò inseme ad altre richieste per un totale di oltre 24mila euro. Ma Cota si è difeso così: ”Lo scontrino e’ relativo a un paio di pantaloni corti, inserito per errore. Non è un gadget politico, il verde e la lega non c’entrano nulla”.

Ma chi sono tutti i politici coinvolti come imputati nel processo Rimborsopoli in Piemonte? Li abbiamo raccolti in questo elenco, nel quale emerge il delfino di Matteo Salvini, vicesegretario federale del Carroccio e neosegretario della Lega piemontese, Riccardo Molinari.

Riccardo Molinari (Lega Nord): i pm hanno chiesto per lui 2 anni e 4 mesi.
Roberto Cota (Lega Nord): i pm hanno chiesto2 anni e 4 mesi.
Paolo Tiramani (Lega Nord): i pm hanno chiesto 2 anni e 4 mesi.
Federico Gregorio (Lega Nord): i pm hanno chiesto 2 anni e 4 mesi.
Massimo Giordano (Lega Nord): i pm hanno chiesto 2 anni e 9 mesi.
Michele Formagnana (Lega Nord): i pm hanno chiesto 2 anni e 4 mesi.
Rosa Anna Costa (Forza Italia): chiesti 2 anni e 4 mesi.
Daniele Cantore (Forza Italia): chiesti 2 anni e 8 mesi.
Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia): chiesti 2 anni e 10 mesi.
Angiolino Mastrullo (Forza Italia): chiesti 3 anni e 6 mesi.
Lorenzo Leardi (Forza Italia): chiesti 2 anni e 6 mesi.
Alberto Cortopassi (Forza Italia): chiesti 2 anni e 4 mesi.
Girolamo La Rocca (Forza Italia): chiesti 2 anni e 4 mesi.
Roberto De Magistris (Progett’Azione): chiesti 2 anni e 4 mesi.
Angelo Burzi (Progett’Azione): chiesti 3 anni e 2 mesi.
Rosanna Valle (Progett’Azione): chiesti 3 anni e 2 mesi.
Roberto Tentoni (Progett’Azione): chiesti 2 anni e 9 mesi.
Giovanni Negro (Udc): chiesti 2 anni e 6 mesi.
Alberto Goffi (Udc): chiesti 2 anni e 4 mesi.
Andrea Stara (Insieme per Bresso): chiesti 3 anni.
Michele Dell’Utri (Moderati): chiesti 3 anni e 9 mesi.
Maurizio Lupi (Verdi Verdi) e la figlia Sara, a processo solo per truffa, i pm hanno chiesto una condanna di un anno e 4 mesi.
Michele Giovine (Pensionati): chiesti 4 anni e 4 mesi.
Massimiliano Motta (Fratelli d’Italia): chiesti 3 anni e 2 mesi di reclusione.

Impostazioni privacy