Rifiuti zero: l’australiana Erin Rhoads non ne produce da due anni

erin rhoads instagram

Raggiungere l’obiettivo rifiuti zero è più facile a dirsi che a farsi, ma non per tutti: lo dimostra la vicenda di Erin Rhoads, designer 31enne australiana residente a Melbourne, salita alla ribalta delle cronache per essere riuscita da due anni a questa parte a non produrre spazzatura, anzi tutta quella che ha generato sta chiusa in un barattolo, rifiuti di plastica che persino lei definisce ‘inevitabili’, come le etichette dei vestiti, le ricevute, le cannucce. Ma per il resto Erin ha deciso di adottare uno stile di vita decisamente estremo, dopo aver ‘scoperto l’impatto negativo che la plastica può avere sulla sua vita e su quella degli altri‘, votandosi alla causa ambientalista a seguito della visione di un documentario, The Clean Bin Project, che racconta il modo in cui una coppia in Canada è riuscita a vivere un intero anno senza acquistare nulla di nuovo, per non produrre alcun rifiuto.

La designer australiana è andata ben oltre l’ispirazione di partenza, tanto che ormai ha praticamente raggiunto l’obiettivo di una vita ‘plastic free’, riciclando tutto il possibile ed anche l’impossibile in certi frangenti. Le sue parole d’ordine, rilanciate sui profili social e sul suo sito ufficiale The Rogue Ginger, sono riduci, riutilizza e ricicla, prodiga di consigli di buon senso, quelli che una volta si sarebbero definiti i ‘rimedi della nonna’: perché è chiaro che per vivere una vita senza plastica bisogna necessariamente tornare a concepire la quotidianità come i nostri avi. E se alcuni di questi suggerimenti pratici sono facilmente imitabili, come non bere acqua in bottiglia, acquistare prodotti riciclabili invece che monouso, smaltire correttamente i rifiuti elettronici, fare il compostaggio e mangiare solo prodotti freschi di stagione, altri richiedono uno sforzo non indifferente.

Ad esempio Erin ha dichiarato di acquistare cibi non in scatola ma sfusi, recandosi dai produttori direttamente con i propri contenitori, vasetti di vetro da riempire, conservare e riciclare all’infinito. E per farsi bella quando deve uscire con le amiche o dei ragazzi ha rinunciato alla tradizionale cosmesi per adottare un make up fai-da-te a base di barbabietole, così come il dentifricio è analogamente fatto in casa, e per spazzolino da denti ne utilizza uno di legno in maniera che possa finire nel compost. Insomma una vita di rinunce ed alternative radicali che evidentemente hanno temprato il suo spirito ecologista e comincia a fare proseliti, visto che sul web è diventato un caso mediatico dopo che giornali e blog hanno scritto di lei. Erin dichiara di essere più bella, in forma e con molti più soldi da quando ha adottato questo nuovo stile di vita: diventerà davvero un modello per migliaia di persone nel mondo, o la maggioranza dell’opinione pubblica la considererà una sciroccata? A voi lettori l’ardua sentenza.

Impostazioni privacy