Rifiuti: export di plastica fuori dall’UE bloccato, quanto dovrà riciclare l’Italia

Il Parlamento Europeo ha votato per lo stop all’export di plastica fuori dall’UE, per contrastare il passaggio anche illegale di questa tipologia di materiale. Ecco cosa cambierà anche per l’Italia.

Mucchio di plastica da riciclare
Mucchio di plastica da riciclare – Nanopress.it

A inizio settimana, il Parlamento Europeo ha votato per contrastare l’export di plastica all’esterno dell’Unione Europea, decidendo per lo stop assoluto.

Le nuove norme sono state varate a Strasburgo e se il testo verrà poi approvato dagli Stati membri la situazione dovrà cambiare per tutti, anche per l’Italia. Ecco cosa prevede la nuova stretta sui rifiuti.

Stop all’export di plastica fuori dall’UE, le novità

Lunedì 16 gennaio, il Parlamento Europeo ha votato un piano per affermare norme più severe sull’esportazione di rifiuti al di fuori dell’UE, in particolare sull’export di plastica.

Bambini buttano bottiglie di plastica nei bidoni dedicati
Bambini buttano bottiglie di plastica nei bidoni dedicati – Nanopress.it

Le norme proposte rientrano in quelle decise da Bruxelles per ridurre l’inquinamento, garantendo che la plastica ad esempio venga riciclata e riutilizzata, invece che gettata via e smaltita all’estero.

Il prossimo step, dopo che il Parlamento ha deciso per lo stop, sarà quella di consultare la Commissione europea insieme agli Stati Membri, che dovranno approvare la proposta normativa.

In merito, l’eurodeputata Pernille Weiss ha detto che la proposta è stata approvata da un’ampia maggioranza in Parlamento, ricordando di come sia importante questa scelta:

Dobbiamo trasformare i rifiuti in risorse nel mercato comune e quindi prenderci più cura dei nostri l’ambiente e la nostra competitività

Questa decisione potrebbe portare a un’economia più innovativa, o almeno questo è l’obiettivo del Parlamento, una speranza e una vittoria per tutte le future generazioni.

Ha poi aggiunto:

Con il divieto di esportazione dei rifiuti di plastica che suggeriamo, stiamo spingendo per un’economia molto più innovativa e circolare ovunque sia coinvolta la plastica. Questa è una vera vittoria per le prossime generazioni

Ma questa decisione cosa comporterà per i Paesi dell’Unione? Vediamo in particolare cosa cambierà per l’Italia.

La situazione in Italia: cosa potrebbe cambiare

L’Italia è tra i paesi membri dell’Unione Europea che dovranno cambiare le proprie abitudini una volta approvata definitivamente questa norma.

L’export di plastica, ma anche di altri materiali come metalli, carta, tessuti e anche pneumatici, cambierebbe radicalmente.

Secondo i dati Eurostat nel 2021, le esportazioni al di fuori dei Paesi UE hanno raggiunto oltre i 32 milioni di tonnellate.

La maggior parte dei rifiuti arriva dai nostri Paesi in Turchia, seguita da India, Egitto, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Indonesia e Pakistan.

Secondo un recente report dell’Ocse, l’inquinamento provocato dalla plastica potrebbe triplicare entro il 2060, anche perché quella che viene riciclata come si dovrebbe è ancora solo del 10%.

L’Italia, quindi, dovrà bloccare come tutti gli altri Stati membri l’esportazione della plastica, con lo stop alle spedizioni verso i Paesi non Ocse, con uno stop graduale entro 4 anni anche verso i Paesi che fanno parte dell’Ocse.

Ovviamente, questa nuova legge prevede una serie di eccezioni, nel caso di rifiuti che non possono essere smaltiti, in moto pratico o economicamente fattibile.

Insomma, il riciclaggio di questi materiali dovrà diventare molto più intenso, prioritario in Italia come negli altri Stati membri, che dovranno varare questa norma ora approvata solo in Parlamento.

 

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