Regno Unito, 90% di contagi in più in una settimana

Preoccupa la situazione sanitaria in Regno Unito. Infatti, dopo il successo della campagna vaccinale e la riaperture delle attività, si assiste a una nuova impennata di casi di Covid-19. A provocare il repentino aumento dei contagi è la variante Delta, l’ex indiana, con una curva in crescita in particolari zone del Regno Unito, come l’area di Manchester, dove c’è stato un incremento pari al 90%.

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Variante indiana: il vaccino frena le vittime, ma non i contagi

Nonostante i contagi siano in crescita, l’effetto dei vaccini continua a frenare l’impatto sul numero di morti giornalieri. Le vittime infatti sono state soltanto 13 nell’arco delle ultime 24 ore e anche il totale delle persone ricoverate negli ospedali britannici si attesta a quota 954, un dato vicino ai minimi europei.

Nella giornata di ieri, le autorità sanitarie hanno registrato 5.683 nuovi casi e un decesso. Per la seconda volta, nell’arco di una settimana, ci si avvicina alla soglia dei seimila casi giornalieri. L’insorgenza di nuovi casi è evidentemente correlata alla presenza della variante indiana, che si diffonde molto rapidamente, causando infezioni nella popolazione.

Nel Regno Unito sono stati registrati 12.383 casi di variante indiana, di cui 126 con ricovero in ospedale: 83 pazienti non erano stati vaccinati, 28 avevano ricevuto una dose e 3 avevano ricevuto entrambe le dosi.

Forse rimandata la data di uscita dal lockdown

Mentre si assiste all’impennata dei contagi, il ministro britannico Boris Johnson punta ad accelerare ulteriormente la campagna vaccinale, cercando di anticipare i richiami vaccinali, oggi estesi anche agli ultra 25enni, per cercare di arginare la variante. Non si esclude nemmeno l’ipotesi di procrastinare di un paio di settimane la definitiva uscita dal lockdown, oggi prevista per il 21 giugno.

Quarantena per chi torna dal Portogallo

Da oggi, i cittadini britannici di ritorno dalle vacanze in Portogallo dovranno sottoporsi a quarantena preventiva di 10 giorni. La misura è stata varata la scorsa settimana, con il passaggio del Portogallo nella lista dei Paesi a rischio. La notizia aveva scatenato una serie di rientri anticipati di chi non voleva sottoporsi al periodo di quarantena obbligatorio.

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