Referendum: quando Marco Travaglio invitava all’astensionismo

Marco Travaglio

Il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio si è detto più volte contrario all’astensione al referendum sulle trivellazioni del 17 aprile 2016, ma nel 2009 non era di questa idea, anzi alla vigilia del referendum sulla legge elettorale del 21 e 22 giugno si dichiarava apertamente astensionista, senza generare alcun tipo di scandalo.

Votare o non votare? Questo è il quesito. Le dichiarazioni di Napolitano e Renzi a proposito dell’astensionismo hanno generato polemiche di ogni tipo, ma dalla rete riemergono le dichiarazioni di Marco Travaglio del giugno 2009 in cui si rivolgeva ai sui lettori con un ”Invito all’astensione”:

Molti amici del blog mi chiedono che fare domenica e lunedì per i referendum elettorali. Dopo avere a lungo tentennato fra l’astensione e il voto per il No, propendo per l’astensione. Mi hanno convinto due articoli che linko volentieri qui sotto, e il cui senso è ben sintetizzato dalla dichiarazione di voto dell’ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelski, di cui mi fido ciecamente: ‘Nel caso si raggiungesse il quorum, o vince il No e ci teniamo il Porcellum, oppure vincono i Sì e avremo un Porcellum al quadrato. Diciamo la verità, ci troviamo di fronte a due leggi che fanno schifo allo stesso modo. Per questo, sono convinto che sia meglio non andare a votare’.

Non c’è bisogno di ribadire che l’astensione al referendum è una scelta politica legittima. Poco importa se è la stessa o è diversa da quella di Travaglio: l’importante è che gli italiani la facciano con consapevolezza.

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