Referendum Costituzionale, Financial Times: ‘Con il no, l’Italia fuori dall’Euro’

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Nell’ultima settimana, anche la stampa internazionale ha puntato la lente di ingrandimento sul Referendum Costituzionale italiano del 4 dicembre: il Financial Times sostiene che la vincita del ‘no’ potrebbe condurre a una nuova crisi dell’Eurozona, con il rischio per l’Italia di essere messa nell’angolo.

Posizione diametralmente opposta a quella sostenuta qualche giorno fa dall’Economist, il quale si era schierato per il ‘no’ al Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre, pubblicando un editoriale che titolava: ‘I motivi per cui l’Italia dovrebbe votare no’. Secondo l’autorevole settimanale britannico, il ‘sì’ non sarebbe comunque in grado di risolvere il vero problema dell’Italia, ovvero ‘la mancata volontà di fare le riforme, quelle importanti che servono all’Europa’.

Dal canto suo invece, il Financial Times, in un articolo firmato da Wolfgang Munchau, spiega che in caso di vittoria del ‘no’ si prospetterebbe ‘una sequenza di eventi che metterebbe in dubbio l’appartenenza dell’Italia alla zona euro’. A determinare questo scenario ci sarebbero due fattori: da un lato la debole performance economica del Paese che ‘ha perso il 5% di produttività’ dall’introduzione dell’euro nel 1999, ‘mentre in Germania e Francia è salita del 10%’; dall’altro, ‘il fallimento dell’Ue che non ha saputo costruire una vera Unione economica e bancaria dopo la crisi del 2010-2012 e ha invece imposto l’austerità’.

Il Financial Times spiega inoltre, che nell’attuale contesto politico internazionale, dopo la Brexit e l’elezione di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti, il risultato del Referendum Costituzionale in Italia sarà una sorta di cartina tornasole per il futuro dell’Eurozona e la permanenza del Bel Paese nell’Euro. In altre parole, se Renzi dovesse dimettersi e le riforme dovessero bloccarsi, si andrebbe a delineare, dal punto di vista politico, una situazione di caos e instabilità, inoltre gli investitori potrebbero spaventarsi, creando inevitabili conseguenze disastrose.

Il giornalista Munchau ha dichiarato che dinanzi alla triade Brexit, Trump e ‘no’ al referendum si aspetta ‘una sequenza di eventi che metterebbe in dubbio la partecipazione dell’Italia all’Eurozona e uno scenario che minerebbe la stessa Unione monetaria’.

Tuttavia, sempre secondo il Financial Times, il futuro dello scenario europeo, non dipende soltanto dalle prossime mosse di Renzi e degli italiani chiamati al voto, ma anche dall’eventuale vincita di Marine Le Pen in Francia: la leader dell’estrema destra ha già dichiarato infatti la sua intenzione di voler promuovere un referendum sull’Euro, in pratica una Frexit. Entrambe le situazioni porterebbero a un crollo dei mercati, ecco perché: gli stranieri possessori di bond italiani o francesi, denominati in euro, verrebbero rimborsati in lire o franchi francesi, nel frattempo svalutatisi, provocando così perdite ingenti nei bilanci delle banche, le quali si esporrebbero di conseguenza a un rischio maggiore di fallimento.

In conclusione, per il Financial Times, uno degli scenari possibili e prevedibili, nell’immediato futuro, è quello di una nuova crisi finanziaria made in Europa.

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