Ragusa, libero il presunto rapitore di una bimba di 5 anni: l’ira della mamma

Ragusa libero presunto rapitore di bambina di 5 anni

L’indiano di 43 anni che il 16 agosto scorso avrebbe tentato di rapire una bambina di 5 anni a Ragusa è tornato in libertà. Ram Lubhaya avrebbe approfittato di un momento di distrazione dei genitori della piccola per sottrargliela. Fuggito con in braccio la bambina i genitori lo hanno inseguito fino a strappargliela dalle braccia senza riuscire però a fermare il 43enne. Lubhaya è stato poi raggiunto dagli inquirenti qualche ora dopo grazie all’identikit fornito dai testimoni che hanno assistito alla scena.

La madre della piccola, sotto shock per la decisione del sostituto procuratore Giulia Bisello, ha dichiarato a NewMediaset: “Questa legge mi fa vomitare”.
La Procura di Ragusa si difende e spiega di aver agito nel rispetto del codice penale. “Per i reati ipotizzati di tentativo di sequestro e sottrazione di minore non è possibile confermare il fermo eseguito dai militari e pertanto non è stata richiesta l’udienza di convalida al gip”, ha spiegato il procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia.
Ram Lubhaya era stato già rilasciato, successivamente il pm lo ha voluto nuovamente interrogare per poi decidere per il rilascio una seconda volta.

L’episodio ha inquietato Ragusa e gran parte dell’opinione pubblica, così in seguito alla decisione presa dalla procura del comune siciliano è esplosa la polemica e la forte reazione anche da parte della politica con pesanti accuse nei confronti del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Maurizio Gasparri chiede di “far luce su quanto accade nel tribunale di Ragusa”. Il Ministro Orlando ha chiesto all’ispettorato del ministero di avviare gli accertamenti preliminari in merito alla vicenda. Una condotta non molto apprezzata dal procuratore di Ragusa, Petralia: “Il ministro della Giustizia avrebbe annunciato di voler approfondire il caso sulla vicenda del tentato rapimento di una bimba di 5 anni. Rientra nei suoi poteri, ma avrei gradito una dichiarazione di solidarietà nei confronti di un magistrato che applica la legge e fatta segno di pesanti e volgari offese”. La deputata Daniela Santanché ha infatti definito il pm un uomo “in preda alla shizofrenia”.

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