Raffaele Sollecito: «Non riesco a trovare una brava ragazza»

Raffaele Sollecito

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Raffaele Sollecito, tre anni dopo l’assoluzione definitiva insieme ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher, si sfoga con il quotidiano inglese Mirror per i problemi sentimentali: «Non riesco a trovare una brava ragazza. Sono ingabbiato dalla società e ci sono ancora dubbi su di me».
Sollecito è stato, insieme alla Knox, il principale indiziato per il delitto della studentessa inglese a Perugia nel 2007. I due, dopo un estenuante processo mediatico, vari gradi di giudizio e sentenze ribaltate, sono stati assolti in via definitiva. Sollecito, dopo quattro anni trascorsi in carcere, aveva chiesto invano un maxi-risarcimento danni per ingiusta detenzione.

Dopo aver lamentato la difficoltà a trovare lavoro, il ragazzo pugliese ha confessato al Mirror di non riuscire a fidanzarsi perché le brave ragazze hanno paura ad avvicinarsi a lui. «Ho vissuto periodi in cui si avvicinavano persone che erano affascinate dalla mia aura nera. La brava ragazza è quasi inorridita e spaventata da me. – le sue parole, riportate dal Corriere – Quando mi frequentavo con una brava ragazza c’era sempre un componente della famiglia che si diceva preoccupato. Vorrei ricominciare la mia vita normalmente».

«Mi tengono incarcerato nei debiti e in una società che non mi permette di vivere serenamente, devo dare giustificazione a tutto e tutti perché ci sono ancora dubbi su di me – aggiunge, sconfortato – anche se non ci sono dubbi sulla mia innocenza. Mi sento ancora ingabbiato in una sorta di arresti domiciliari, la società è rimasta con un’idea molto negativa di me».

Sollecito torna poi sul delitto di Meredith, ribadendo la sua innocenza: «Ho avuto una relazione di soli cinque giorni con Amanda. Mi dispiace che una ragazza sui vent’anni sia stata uccisa, ma non ho mai nemmeno visto il suo corpo. Mi sento davvero dispiaciuto per la sua famiglia, ma non riesco a immedesimarmi completamente con loro perché non la conoscevo».

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