Raffaele Sollecito, no ai 500 mila euro di risarcimento: «Non riesco a trovare lavoro»

Raffaele Sollecito

Nessun risarcimento a Raffaele Sollecito per gli anni trascorsi in carcere, prima dell’assoluzione per l’omicidio di Meredith Kercher. Sollecito, insieme ad Amanda Knox, è stato il principale indiziato per il delitto della studentessa inglese a Perugia nel 2007.
I due, dopo un lunghissimo processo mediatico, vari gradi di giudizio e sentenze ribaltate, sono stati assolti in via definitiva. Raffaele Sollecito, dopo quattro anni trascorsi in carcere, ha chiesto un maxi-risarcimento danni per ingiusta detenzione. Soldi che, ha spiegato, gli servono sia perché non doveva stare in carcere (lo ha stabilito il giudice) sia perché nessuno gli dà un lavoro.

Così ha chiesto 516.000 euro di risarcimento ma, prima la Corte d’appello di Firenze a febbraio, poi la quarta sezione penale della Cassazione il 28 giugno, glieli hanno negati.

Sollecito: «Non riesco a trovare lavoro»
Sollecito, più volte finito tra le polemiche negli ultimi mesi, non l’ha presa per niente bene: «Decisione inspiegabile. Se ancora non trovo un lavoro è per quanto mi è successo. Sto ancora subendo le conseguenze degli anni passati in carcere da innocente e non capisco perché questo non venga compreso».

Giulia Bongiorno: «Ricorreremo alla Corte europea»
Giulia Bongiorno, il suo avvocato difensore, promette battaglia: «Il risarcimento che è stato negato a Raffaele poteva e doveva essere il giusto ristoro per l’ingiusta detenzione subita. Ma questo non scalfisce in alcun modo la sua innocenza. Ricorreremo alla Corte europea e non ci fermeremo».

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