Qatargate, scarcerato Niccolò Figà Talamanca: liberato senza condizioni

La decisione dei magistrati belgi di scarcerare Niccolò Figà Talamanca è arrivata in queste ore: dovrebbe essere liberato senza condizioni.

Strasburgo, sede Parlamento Europeo
Strasburgo, sede Parlamento Europeo – Nanopress.it

Lo scorso 9 dicembre era finito in carcere in maniera preventiva nell’ambito dell’inchiesta Qatargate; nella giornata di oggi l’ex segretario dell’ong No Peace Without Justice ha avuto il via libera dai magistrati in Belgio. A breve Niccolò Figà Talamanca dovrebbe lasciare la prigione di Saint-Gilles.

Qatargate, liberato senza condizioni Niccolò Figà Talamanca

Il 27 dicembre 2022 era arrivata la conferma di rientro in carcere, dopo l’arresto avvenuto il 9 dicembre e la decisione iniziale degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Ma nella giornata di oggi per Niccolò Figà Talamanca è arrivata la scarcerazione. Secondo quanto trapelato nelle ultime ore infatti, l’ex segretario dell’ong No Peace Without Justice dovrebbe aver ricevuto la scarcerazione senza alcuna condizione, e dunque in serata potrebbe lasciare la prigione di Saint-Gilles.

Figà Talamanca era a capo della branca belga della ong No Peace Without Justice fondata da Emma Bonio. L’organizzazione era in contatto e divideva con un’altra ong Fight Impunity fondata nel 2019 uffici e diverse attività.

Lo scorso dicembre erano stati i giudici della Camera di consiglio a disporre la sua liberazione, salvo poi dopo il ricorso accolto della procura che aveva disposto la carcerazione di Talamanca definiva, fino a oggi. Per quanto riguarda Antonio Panzeri invece, l’ex europarlamentare rimane in carcere con lo status di pentito recentemente ottenuto. Stessa sorte per il suo ex assistente Francesco Giorgi e la compagna Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento europeo. Kaili aveva chiesto di essere scarcerata già 2 volte nel mese di dicembre, vedendo rigettato il ricorso del suo avvocato per motivazioni familiari.

L’ultima richiesta di domiciliari con braccialetto elettronico era arrivata agli inizi del 2023, ma il 19 gennaio la corte ha deciso che l’ex vicepresidente dovrà rimanere in carcere almeno per un altro mese.

Anche Emma Bonino è intervenuta sulla scarcerazione di Figà-Talamanca, dicendosi “umanamente contenta” e ricordando come solo sei gironi prima era stata rifiutata la richiesta: “Finalmente dormirò una notte con calma”. La Leader di +Europa è intervenuta su Radio Radicale augurandosi che l’ex segretario dell’ong possa adesso abbracciare moglie e figli, tornare in famiglia dopo due mesi di carcere e ripartire. “Ora restituiscano la dignità” commenta ancora Bonino che parla del danno subito alla reputazione personale: “Non so chi riparerà a questo danno alla reputazione“.

Scarcerate moglie e figlia di Antonio Panzeri

Nelle scorse settimane, sempre in ambito dell’inchiesta Qatargate, sono arrivate invece altre scarcerazioni illustri. E’ stato il caso della moglie di Antonio Panzeri e della figlia, per le quali è arrivata la revoca della detenzione lo scorso 26 gennaio.

Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri sono state liberate dopo la decisione della Corte d’appello di Brescia, dopo la rinuncia alla consegna da parte della polizia belga. Rinuncia notificata il 25 gennaio dall’ufficio del giudice istruttore belga, Michele Claise. I magistrati di Brescia hanno dunque deciso per la revoca delle misure cautelari.

Silvia Panzeri
Brescia Palazzo di Giustizia, Silvia Panzeri – Nanopress.it

Una decisione che ha già provocato diverse polemiche, considerando che le revoche sono arrivate dopo le confessioni di Panzeri – a questo punto considerato affidabile dalla magistratura belga – che con i suoi pentimenti avrebbe potuto ottenere la libertà della sua famiglia; che sempre in Belgio però avevano lasciato intendere rappresentasse un importantissimo tassello nel giro di presunta corruzione a favore del Qatar e del Marocco.

L’accordo con Antonio Panzeri, oltre alla scarcerazione di moglie e figlia prevederebbe un anno di carcere e la confisca di 1 milione di euro – di fatto i contanti trovati in possesso dell’ex parlamentare Europeo. Il denaro era stato confiscato tra le case di Bruxelles, quella di Calusco D’Adda e di Bergamo, e nei conti correnti intestati agli altri familiari.

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