Prof negazionista della Shoah, il ministro: “Non può insegnare”

Si chiama Pietro Marinelli il docente di diritto ed economia politica di una scuola superiore a Milano, il quale nega la Shoah.

Pietro Marinelli
Pietro Marinelli – Nanopress.it

Si parla molto dell’Olocausto in questo periodo della Giornata della Memoria e il professore ha pensato bene di negare la morte di milioni di ebrei, disabili e omosessuali che negli anni Quaranta vennero sterminati dai tedeschi nei campi di concentramento.

Sospeso professore negazionista della Shoah

Sembra impossibile che al giorno d’oggi ci sia ancora qualcuno che ha il coraggio di negare le atrocità della Germania nazista, la quale si rese responsabile insieme ai Paesi che le erano alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, dell’uccisione di milioni di ebrei senza alcun motivo.

Il nostro compito è di tramandare quelle vicende e in primis a farlo sono le scuole ma proprio un professore che ha negato l’Olocausto è il protagonista di questa storia. Si chiama Pietro Marinelli e insegna diritto ed economia politica in un istituto superiore di Milano.

L’uomo ha affermato pubblicamente che lo sterminio degli ebrei non è mai esistito e subito la scuola dove lavora ha preso le distanze, così come i colleghi, dissociandosi dalle sue affermazioni.

Valditara è intervenuto in merito a questa vicenda vergognosa e ora il docente rischia la cattedra, sebbene per ora sia stato solamente sospeso per un periodo di tempo.

“Le vittime della shoah? numeri gonfiati”

con queste parole Marinelli ha parlato delle persecuzioni definendole una verità distorta. La gravissima posizione del professore è emersa durante un evento che era stato organizzato dall’istituto in occasione della Giornata della Memoria.

Parliamo del “Curie-Straffa” di Milano, dove il 27 gennaio tutti si sono recati allo Spazio Teatro 89 per assistere a uno spettacolo teatrale che raccontava di Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich.

Sul palco, un’attrice ha elencato il numero delle vittime della Shoah e così Marinelli si è alzato e ha protestato, urlando:

“questa è la vostra verità, dite solo quello che vi fa comodo, state gonfiando i numeri”

da qui è nato poi un botta e risposta fra i due decisamente di cattivo gusto in una giornata così importante.

Le proteste del prof non si sono limitate al perimetro del teatro ma hanno avuto risonanza nazionale. Il suo è diventato un caso dal quale i colleghi hanno preso le distanze e la scuola si è dissociata completamente con una lettere pubblica. Sono state chieste le scuse anche al personale del teatro, che in tutti questi anni di collaborazione con la scuola si è sempre dimostrato accogliente.

Sono arrivate anche le scuse della preside, Raffaella d’Amore, che ha confermato che questo episodio non rappresenta l’istituto che dirige.

L’ufficio scolastico territoriale si è attivato e il caso è arrivato a Roma, condannato fortemente da Valditara:

“il negazionismo della shoah è incompatibile con i ruoli pubblici, perggio ancora se si verifica nei luoghi dove si educano i giovani”.

Il docente è stato sospeso e le sue idee potranno portare a gravi conseguenze, infatti la sua cattedra è a rischio.

Già sui social la posizione di Marinelli era nota perché aveva condiviso alcune riflessioni che parlerebbero dell’impronta dei no vax e della Russa, ancora nel 2017 era stato sospeso da un altro istituto per le sue posizioni anti-Islam, che avevano spinto una studentessa islamica ad uscire dalla classe.

Le atrocità dell’Olocausto

Il termine Shoah, oppure Olocausto, indicano il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista a partire dalla seconda metà del secolo scorso, i quali sterminarono diverse categorie di persone ritenute inferiori, come ebrei, omosessuali, oppositori politici, disabili e minoranze etniche, senza fare differenze fra uomini, anziani, donne e bambini.

L'ingresso del campo di concentramento di Aushwitz
L’ingresso del campo di concentramento di Aushwitz – Nanopress.it

Questi venivano considerati inferiori e così condannati ai lavora forzati nei terribili campi di concentramento, dove le condizioni estreme di sopravvivenza portavano alla morte in breve tempo, infatti quando i prigionieri diventavano deboli e quindi non più utili, venivano uccisi nei forni crematori.

Tutto questo orrore si rinnova ogni anno con tanti eventi a fine gennaio, infatti il 27 del mese si celebra la Giornata della Memoria, per far sì che tutto ciò arrivi potentemente alle nuove generazioni, informandole di quali atti terribili è stato capace l’uomo, ma anche allo scopo di omaggiare le vittime grazie anche ai racconti dei sopravvissuti ed evitare che una cosa simile capiti di nuovo.

È incredibile che nel 2023 ci sia ancora chi, di fronte anche alle testimonianze di chi è ancora vivo oggi, non crede a tutto quello che è stato e che ha macchiato irrimediabilmente l’umanità.

L’unica medicina è proprio il sapere per evitare che risucceda, anche in forma minore. Pietro Marinelli si è dimostrato razzista in diverse occasioni e con idee pericolosamente simili a quelle dei tedeschi degli anni Trenta e Quaranta.

È fondamentale arginare episodi simili. Furono 17 milioni le vittime dell’Olocausto, dove vennero compiuti eccidi di massa sia in strutture di annientamento appositamente predisposte, che sul territorio europeo.

I nazisti chiamavano tutto ciò “la soluzione finale della questione ebraica”.

 

 

 

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