Processo Yara, rifiutata la nuova perizia sul DNA di Bossetti: la sentenza a giugno

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Si è scritto un nuovo capitolo nel processo per la morte di Yara Gambirasio con il respingimento della richiesta dei legali di Massimo Bossetti da parte dei giudici della corte d’Assise di Bergamo. La richiesta degli avvocati era di effettuare una nuova perizia sul DNA e vari altri test, come quello sul furgone del carpentiere di Mapello e un altro esame medico legale per stabilire il periodo di permanenza del corpo della 13enne di Brembate sia rimasto sul campo di Chignolo d’Isola. Il processo prosegue ora con altre tre udienze, nelle quali saranno ammesse tutte le lettere (anche quelle scabrose) che l’imputato ha scritto in carcere a Luigina, una detenuta per truffa. A giugno è attesa la sentenza.

Il pubblico ministero si è opposto alla richiesta della difesa sostenendo che la Corte ha tutti gli elementi necessari per poter decidere. E infatti la Corte ha sostenuto di non dover procedere ad ulteriori esami. Ma il nodo cruciale del processo a carico di Bossetti resta il DNA.

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Gli avvocati difensori puntano a dimostrare l’incongruenza del Dna nucleare di Bossetti che non corrisponde a quello mitocondriale (che identifica la linea di ascendenza materna) ritrovato nei reperti raccolti sul corpo di Yara. Il pm Letizia Ruggeri si è opposta alla richiesta di perizia sulla traccia genetica ritenendo che sia accertato senza dubbio che il Dna sia di Bossetti.

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I prossimi appuntamenti con il processo a Massimo Bossetti sono stati fissati il 13 maggio prossimo, quando il pm tirerà le sue conclusioni, poi le parti civili saranno convocate il 18, il 2 maggio avranno diritto di replica le difese e il 27 maggio l’udienza sarà aperta per varie ed eventuali. La sentenza è quindi attesa dopo il ponte del 2 Giugno.

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