Prelievo forzoso: come difendersi?

Prelievo forzoso: l’ipotesi potrebbe diventare realtà, perché l’Unione Europea intende mettere le mani sui nostri conti correnti. La BCE è pronta a prelevare dai nostri conti correnti bancari e dovrebbero essere soggetti alla tassa forzata anche i correntisti che hanno depositato meno di 100.000 euro. Si potrebbe verificare quella che in termini tecnici è chiamata “corsa agli sportelli”. In Italia già c’è stato un precedente, quello che è avvenuto nel 1992, quando il Presidente del Consiglio Giuliano Amato stabilì un prelievo forzoso pari al 6 per 1000 dei conti correnti bancari di tutti i cittadini.

Allora l’esigenza fu giustificata dall’obiettivo di risanare una situazione drammatica dello Stato dal punto di vista finanziario. L’esigenza sorse in seguito ad un’emergenza incredibile nell’ambito della finanza italiana. Ma come fare per difendersi? Che cosa possono fare i cittadini, oltre a prelevare in maniera immediata i loro risparmi?

Che cos’è il prelievo forzoso

Il prelievo forzoso è una tassa sul patrimonio, che viene applicata a quel denaro depositato da cittadini nelle banche. Lo Stato applica questa tassa senza richiedere l’autorizzazione dei correntisti. Di solito è un sistema che viene utilizzato dagli Stati, per disporre di una fonte immediata di liquidità, in modo da affrontare una grave crisi finanziaria. La somma da prelevare in modo forzato viene calcolata sulla base di una percentuale in riferimento ai depositi stessi. In genere lo Stato attua il prelievo forzato, prima che si scateni la corsa agli sportelli. Inoltre cerca di ridurre al minimo i prelievi, bloccando le transazioni elettroniche e costringendo a delle ferie obbligate i dipendenti degli istituti di credito.

Come difendersi

Per difendersi dal prelievo forzato, è importante stare attenti agli hedge fund. Questi rappresentano una materia molto delicata, non è facile riuscire a maneggiarli, per cui fareste meglio ad affidarvi ad un consulente.
Un’altra regola è quella di dare la massima attenzione ai titoli di Stato e alle obbligazioni dell’Eurozona. Questi potrebbero essere soggetti a delle svalutazioni e delle ristrutturazioni e quindi la situazione si può capovolgere in ogni momento.
Importante è anche pensare bene prima di sottoscrivere le polizze vita, depositando i soldi in una banca dell’Eurozona. Se dovesse avvenire il prelievo forzoso, non sarebbe affatto un investimento fatto con buon senso.
Se si intende investire in un fondo, verificate in via preliminare che la banca depositaria sia in un Paese esterno all’Unione Europea.

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