Post su Facebook shock: ‘Tra un milanese di 100 anni e un bambino napoletano, salvo sempre il primo’

Post su Facebook shock

‘Io da infermiere dico solo che tra un nonno milanese di 100 anni ed un bambino napoletano di 6, rianimerò sempre il nonno milanese in caso di arresto cardiaco’, è uno stralcio di un post shock pubblicato sulla pagina Facebook ‘Nessuno tocchi Ippocrate’. I gestori della pagina si sono imbattuti in questo commento pubblicato sulla propria bacheca e hanno deciso di ripubblicarlo, chiedendo alla Regione Lombardia di verificare se il soggetto autore del post, che si professava un infermiere, fosse presente nell’elenco degli operatori socio sanitari.

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‘Io voglio pagare per la mia gente il mio popolo, degli altri non mi interessa siamo tutti italiani perchè viviamo nella penisola italiana, ma il nord può diventare un altro stato. Senza i parassiti da Roma in giù, potremmo curare i nostri anziani, i malati lombardi vanno curati con liste preferenziali. Io da infermiere dico solo che tra un nonno milanese di 100 anni ed un bambino napoletano di 6, rianimerò sempre il nonno milanese in caso di arresto cardiaco. Siamo popoli diversi la secessione è l’unica strada, tanto noi siamo la locomotiva d’Italia. Inutile mantenere popolazioni che non hanno nulla a che vedere con noi se non la lingua italiana’, è questo il commento shock di un certo Alessio Federico, pubblicato sulla pagina ‘Nessuno tocchi Ippocrate’. Immediati sono stati i commenti, numerosi gli insulti e le richieste di radiazione (qualora fosse stato realmente un infermiere). Qualcun’altro afferma che sul profilo di questo Alessio Federico, ora chiuso, c’era scritto che stava frequentando il corso per diventare OSS.

Ad un certo punto, la pagina ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ ci ha tenuto a sottolineare: ‘Invito chi non è d’accordo con il nostro operato a non seguire la pagina, a noi non interessa fare un followers in più o in meno, a noi interessa difendere la categoria e la BUONA utenza’.

Riposta Nessuno tocchi Ippocrate

Successivamente, dopo i doverosi controlli, il presidente nazionale dell’IPASVI ha confermato che non si trattava di un infermiere.

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