Plastica nel mare: in atto un progetto per recuperare i rifiuti

Rifiuti di plastica in spiaggia e in mare

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Per ridurre la plastica nel mare oggi possiamo contare su Seabin, un dispositivo innovativo per la raccolta del materiale plastico galleggiante. Per contrastare l’inquinamento del mare il dispositivo è stato installato nei porti di Fano e San Benedetto del Tronto nelle Marche. Il progetto ha come obiettivo quello di recuperare i rifiuti plastici dai mari italiani, promuovendo un modello di economia e di consumo circolare attraverso la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti marini.

Il nuovo sistema tecnologico rientra nel più vasto progetto #Plastic Less promosso da Life Gate, al quale ha aderito anche Whirlpool Emea, che ha presentato allo Yacht Club Marina dei Cesari (Fano) il proprio sostegno all’iniziativa: “Con #Plastic Less vogliamo affrontare in maniera proattiva e concreta la sfida di ripulire i nostri mari e promuovere un beneficio reale alla collettività”, ha spiegato Alessandro Magnoni, direttore della Comunicazione e Relazioni Governative di Whirlpool Emea.

Per avviare il progetto con l’installazione di Seabin in acqua sono stati selezionati il Porto di Marina dei Cesari a Fano e il Circolo Nautico Sambenedettese nelle Marche. I sistemi, realizzati da Poralu Marine, vengono posti a galleggiare in acqua nei punti di accumulo, sono attivi per 24 ore al giorno, senza sosta, e riescono a intrappolare oltre 500 chilogrammi di rifiuti all’anno, dalle bottiglie di plastica alle micro plastiche da 5 a 2 millimetri di diametro e microfibre da 0,3 millimetri, neppure visibili ad occhio nudo.

“Il Mediterraneo ha assoluto bisogno di essere liberato dalle plastiche che lo inquinano e lo soffocano – ha commentato in un video messaggio durante la conferenza stampa di presentazione Patrizia Terzoni, Vice Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati – Anche il Governo farà la sua battaglia: entro settembre incardineremo un disegno di legge per la tutela del mare dalle plastiche. Ad oggi, infatti, il 50% del pescato è plastica e, in assenza di questo regolamento, questo materiale verrebbe rigettato in mare”.

In collaborazione con AdnKronos

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