Per i sondaggi, Meloni ha perso molti consensi mentre Schlein ha retto

I sondaggi di Swg per il tg di La7 di questa settimana hanno registrato dei dati parzialmente in controtendenza rispetto ai risultati delle amministrative. Se, infatti, per le comunali, il Partito democratico di Elly Schlein e tutto il centrosinistra hanno subito una sconfitta netta, mentre il centrodestra capitanato da Giorgia Meloni non solo ha retto, ma ha anche espugnato alcune roccheforti come Ancona, per le rilevazioni dell’istituto di ricerca lo schieramento della prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana ha ceduto più di qualche decimo di percentuale e quello dell’altra leader donna ha tenuto botta, recuperando più di qualcosa.

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Giorgia Meloni, presidentessa del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, ed Elly Schlein, segretaria del Partito democratico – Nanopress.it

Oltre al tracollo di Fratelli d’Italia, dai sondaggi si è notato anche come Azione di Carlo Calenda sia arretrato rispetto a una settimana fa, anche rispetto agli ex alleati di Italia Viva di Matteo Renzi. Bene, invece, sia il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, sia la Lega di Matteo Salvini, che possono dire di aver recuperato terreno sui primi della classe. A differenza, poi, di quanto si è visto per le amministrative, le proiezioni in vista delle prossime e lontanissime elezioni politiche, danno una minore percentuale di indecisi, che però cambia ogni settimana e, in realtà, non è poi così incoraggiante.

I sondaggi di Swg vanno in controtendenza: il Partito democratico di Schlein regge, Fratelli d’Italia di Meloni perde molti consensi

I sondaggi, le proiezioni da una parte e la vita reale dall’altra. Giorgia MeloniFratelli d’Italia e il centrodestra unito come sempre che espugnano le roccheforti come Ancona, in mano al centrosinistra addirittura dal 1988, alle amministrative, ed Elly Schlein e il suo Partito democratico che perdono, chiaro – tranne a Vicenza – ma che recuperano per le prossime (e lontanissime) politiche, o per lo meno così dicono le rilevazioni di Swg per il tg di La7, decisamente in controtendenza rispetto ai dati che, invece, ci hanno restituito le urne di ieri.

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Daniele Silvetti, il neo sindaco di Ancona candidato con il centrodestra – Nanopress.it

Se, infatti, per le comunali la debacle della deputata italo americana è stata sonora, altrettanto non si può dire per quanto riguarda i sondaggi di questa settimana, che invece hanno registrato un assottigliamento della distanza tra i primi due schieramenti in Italia. Quello della presidentessa del Consiglio ha visto scendere i consensi dello 0,6% rispetto al 22 maggio, arrivando alla soglia del 29,1%, quello dell’altra leader donna, invece, pur non brillando particolarmente, ha recuperato lo 0,1% ed è dato al 21% tondo tondo.

Meglio dei dem, in effetti, hanno fatto gli inseguitori, per dirla con un linguaggio calcistico, sia il MoVimento 5 stelle, sia la Lega, entrambi in crescita dello 0,3% e quindi più degli altri, più di tutti. Lo schieramento di Giuseppe Conte è arrivato al 16,3%, quello del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è dato al 9,1%, ed è quello che nella maggioranza di governo ha guadagnato più consensi di tutti, anche perché Forza Italia di Silvio Berlusconi, un po’ meno rispetto al partito di Meloni, ha perso qualche briciola per strada. Con il 6,6%, infatti, rispetto al 6,7% di una settimana fa, anche i forzisti hanno evidentemente qualcosa da farsi perdonare dagli elettori.

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Matteo Salvini, segretario federale della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 stelle – Nanopress.it

Più di loro, però, pare che ce l’abbiano da Azione di Carlo Calenda. Lo schieramento dell’ex ministro dello Sviluppo economico, che aveva perso pezzi (leggasi esponenti) andati a rimpolpare le fila degli ex alleati di Italia Viva di Matteo Renzi, ha perso la battaglia a distanza con il partito dell’ex premier fiorentino, perché se lui ha dovuto cedere lo 0,3% arrivando al 4%, gli altri hanno racimolato un altro decimo che lo porta più vicino a quella soglia di sbarramento, fissata al 3%, che ora è lontana solo di due decimi.

Chi ci naviga parecchio bene, e sopra, è l’alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, che però ha perso lo 0,1% in questa settimana, scendendo al 3,4% dei potenziali consensi. Chi, ancora, è sotto, come +Europa di Riccardo Magi, dopo momenti non semplici, dal 22 maggio ha preso lo 0,2% ed è salita al 2,4% dei consensi, mentre Per l’Italia con Paragone dell’ex senatore pentastellato è rimasta al 2%. Chi ha perso, ancora, è Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che secondo i sondaggi di Swg per il tg di Enrico Mentana ha ceduto lo 0,2% ed è tornata all’1,4%.

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Matteo Renzi, leader di Italia Viva, e Carlo Calenda, numero uno di Azione – Nanopress.it

Tra le file della maggioranza, Noi Moderati di Maurizio Lupi ha guadagnato abbastanza da arrivare all’1% tondo, ed è anche una buona notizia per la coalizione del centrodestra, che così ha perso solo lo 0,2% totale, contro, però, un centrosinistra che ha guadagnato la stessa percentuale che loro hanno abbandonato per strada, e contro soprattutto il MoVimento 5 stelle che nei fatti è quello che ne è uscita meglio, sicuramente del terzo polo, che è sempre davanti al partito del Cavaliere, ma indietro dello 0,2%.

In controtendenza anche i dati sull’affluenza, che sale dell’1% rispetto a una settimana fa

Per i sondaggi, in controtendenza rispetto a quello che si è visto nella tornata elettorale di domenica e lunedì c’è anche l’affluenza. Mentre, infatti, le persone che si recano ai seggi sono sempre meno rispetto alle precedenti elezioni, da Swg hanno registrato un calo degli indecisi in vista delle politiche: dal 37% di una settimana fa, infatti, il 29 maggio la quota di elettori che non saprebbero su chi mettere la croce sono arrivate al 36%.

Nonostante questo, però, i dati sono davvero poco incoraggianti perché ancora una volta dimostrano lo scollamento tra la classe politica e i cittadini, di cui, come abbiamo detto anche ieri, pagano le conseguenze molto più dal centrosinistra e dal partito di Schlein, ma che non è positivo neanche per Meloni e per quella coalizione che è riuscita a espugnare le roccheforti, e a vincere, chiaro.

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