Pedofilia: il cardinale Pell giudicato colpevole di abusi in Australia

Il 77enne George Pell, uno dei cardinale australiani più in vista poiché uno dei consiglieri più vicini a Papa Francesco, è stato giudicato colpevole di aver abusato sessualmente di due ragazzi che facevano parte del coro parrocchiale della cattedrale di St. Patrick a Melbourne. E’ il religioso cattolico più anziano mai condannato per reati sessuali su minori.

La giuria australiana ha riconosciuto all’unanimità Pell colpevole di abusi sessuali e di aggressione indecente contro due ragazzi nella cattedrale di St. Patrick a Melbourne negli anni ’90.

Il cardinale si trova ora libero su cauzione, ha negato tutte le accuse ma va precisato che la condanna è stata pronunciata l’11 dicembre scorso anche se finora, nonostante le indiscrezioni già trapelate, la sentenza era rimasta sconosciuta. Ci dovuto a causa di un ordine del giudice, ora revocato.

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Le accuse al cardinale Pell

George Pell è stato accusato di aver messo al muro i ragazzi – allora dell’età di 12 e 13 anni – nella sacrestia della cattedrale, subito dopo la messa domenicale, e di averli costretti a compiere un atto sessuale su di lui.

“Il cardinale George Pell ha sempre sostenuto la sua innocenza e continua a farlo”, si legge in una dichiarazione dei suoi avvocati, che spiegano di aver presentato ricorso contro la condanna.

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L’udienza di pre-condanna è prevista per oggi, quando Pell dovrà essere messo sotto custodia cautelare. Rischia fino a 25 anni di carcere se il suo ricorso verrà respinto.

Le vittime

Dei due ragazzi coinvolti nella vicenda, uno è morto nel 2014 per overdose e la famiglia sostiene che sia accaduto a causa del trauma subito da bambino. La seconda vittima ha detto che il processo è stressante e “non ancora finito”. “Come molti sopravvissuti ho sperimentato vergogna, solitudine, depressione e lotta”, ha aggiunto l’uomo, che non è stato identificato pubblicamente.

Le reazioni dal Vaticano

Pell era stato scelto da Papa Francesco per gestire le finanze vaticane nel 2014 ed è stato uno dei più stretti consiglieri del pontefice in quanto membro del C9, fino alla sua estromissione dopo la condanna dell’11 dicembre. Al momento non ci sono reazioni da parte del Vaticano, anche se Pell continua a professare la sua estraneità ai fatti.

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