Padre di Matteo Renzi indagato per bancarotta fraudolenta: chiesta l’archiviazione

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Il padre di Matteo Renzi era stato indagato con l’accusa di bancarotta fraudolenta nello scorso settembre 2014 e la procura di Genova ha chiuso le indagini chiedendo l’archiviazione. Il gip deciderà se accoglierla o meno. La vicenda si riferisce al maggio 2013. A Tiziano Renzi veniva contestato il fallimento della società di distribuzione di giornali Chil Post. Gli inquirenti indagavano su delle presunte uscite di denaro prive di motivo. Insieme al padre del Presidente del Consiglio erano stati messi sotto inchiesta anche Gianfranco Massone e Antonello Gabelli, ex amministratori della società, della quale sono diventati titolari nel 2010, subentrando a Tiziano Renzi. La società sarebbe poi fallita proprio nel corso del 2013. Per loro le accuse sono state confermate.

L’indagine è partita dopo che il curatore fallimentare ha rilevato passaggi sospetti dei rami d’impresa e uscite di denaro non giustificate: per questo aveva trasmesso la relazione alla Procura della Repubblica. Per gli inquirenti, dopo gli accertamenti, il padre di Matteo Renzi, negli anni in cui era amministratore, avrebbe gestito correttamente la società madre e non avrebbe contribuito al fallimento.

La società

Tiziano Renzi nel 2003 ha trasferito la Chil Post dalla Toscana a Genova. Inizialmente la sede era in via Fieschi, poi è stata spostata nella Galleria Mazzini. L’affitto di via Fieschi è stato lasciato nel 2005. Ma il proprietario della struttura decise di denunciare la società perché non erano stati pagati gli ultimi tre mesi dell’affitto. Per questo motivo la Chil Post fu costretta a pagare 8.000 euro. Nel 2010 un ramo della società è stato ceduto alla Eventi 6 srl, un’altra società della famiglia. Nello stesso anno è cambiato il titolare della Chil Post. Ma nel 2013 è arrivata la dichiarazione del fallimento da parte dei giudici di Genova. Proprio da quel fallimento iniziano le indagini che coinvolgono il padre del Premier.

Le dichiarazioni di Tiziano Renzi

Tiziano Renzi ha voluto ribadire la sua estraneità ai fatti e la fiducia nella giustizia: “Alla veneranda età di 63 anni e dopo 45 anni di attività professionale ricevo per la prima volta nella mia vita un avviso di garanzia. I fatti si riferiscono al fallimento nel novembre 2013 di un’azienda che io ho venduto nell’ottobre 2010”. Il padre del Premier, comunque, ha voluto rassegnare le dimissioni dalla carica di segretario del PD a Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze, che sono state accolte dall’assemblea. Un comunicato del Partito Democratico della città ha voluto ringraziare Renzi per “l’entusiasmo, l’impegno e la passione profuse in questo periodo verso il partito, nella certezza che presto sarà sgombrato l’orizzonte da ogni sospetto”.

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