Oscar 2017: Fuocoammare, il film italiano in corsa agli Academy Awards

Fuocoammare

Le recenti nomination ai prossimi Academy Awards hanno riservato qualche sorpresa, ma a conti fatti non sono andate troppo lontano dalle previsioni iniziali. Una di queste sorprese, però, interessa direttamente il cinema italiano: Fuocoammare, di Gianfranco Rosi, è stato selezionato nella cinquina di film candidati al Miglior Documentario.

Fuocoammare ha per soggetto gli sbarchi dei migranti sull’isola di Lampedusa: non un film facile da realizzare, e nemmeno un film facile da digerire. Un documentario importante, almeno per il tema che affronta, ma che proprio per il tema affrontato rischia di apparire troppo distante e troppo “italiano” ai membri dell’Academy. Le speranze di una sua vittoria agli Oscar sono piuttosto scarse, ma non è detta l’ultima parola.

La cavalcata di Fuocoammare è iniziata all’estero, come spesso capita ai film italiani più originali, osannati fuori confine e poi contro-osannati anche nel Belpaese. Agli European Film Awards, equivalente europeo degli Oscar, il film di Rosi ha trionfato nella categoria Miglior Documentario, battendo anche un altro interessante documentario italiano, S Is for Stanley di Alex Infascelli. Poi, arriva l’inaspettato Orso d’oro per il Miglior Film al Festival di Berlino, una delle rassegne più antiche e più prestigiose del mondo. Arrivano i David di Donatello, e Fuocoammare conquista quattro candidature tecniche, ma nessuna di queste si concretizza in un premio.

Ed ecco che inizia la trafila per gli Oscar 2017. Fuocoammare viene selezionato per rappresentare l’Italia nella categoria Miglior Film Straniero, passando sopra titoli interessanti come Indivisibili di De Angelis, Lo chiamavano Jeeg Robot di Mainetti e Perfetti sconosciuti di Genovese. Il regista Paolo Sorrentino la definisce una “decisione suicida”, e non ha tutti i torti: Fuocoammare è un documentario, difficilmente potrebbe passare la selezione per la categoria Miglior Film Straniero… E infatti il film di Rosi viene lasciato fuori, mentre scorrono le prime lacrime di coccodrillo per l’assenza dell’Italia ai prossimi Academy Awards.

Chiariamo un aspetto della questione: ciò che è accaduto pochi giorni fa non è un banale ripescaggio. La nomination di Fuocoammare come Miglior Documentario non è un premio di consolazione, ma semplicemente la scelta più logica che si potesse fare, perché così potrà competere con film dello stesso genere. Non è un modo per sminuire un film documentario rispetto a un film di finzione: esattamente come i film d’animazione, anche i documentari meritano uno spazio a parte, proprio perché si tratta di forme di narrazione cinematografica diverse e a se stanti.

Candidare Fuocoammare come Miglior Film Straniero non solo è stata una “scelta suicida”, ma anche una scelta arrogante, travestita da scelta coraggiosa. Per fortuna di Rosi e del suo film, la logica industriale prettamente statunitense ha fatto sì che Fuocoammare avesse qualche possibilità in più affrontando film del suo stesso genere: 13th, I Am Not Your Negro e O.J.: Made in America, che trattano tematiche universali come razzismo e discriminazione, e Life, Animated, che racconta di un bambino affetto da autismo che riesce a interagire col mondo attraverso i cartoni animati.

Asciughiamoci le lacrime di coccodrillo per l’assenza dell’Italia nella categoria Miglior Film Straniero, e speriamo che Fuocoammare possa trionfare come Miglior Documentario: speriamo che il film di Rosi, e la questione dei migranti di cui parla, faccia breccia anche oltre il confine.

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