Omnia munda mundis: significato, commento e traduzione

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[didascalia fornitore=”altro”]San Paolo nel mosaico all’ingresso della Basilica dei Santi Pietro e Paolo di Agliate, Carate Brianza (MB). Photo by SunOfErat/CC BY[/didascalia]

E’ un celebre motto latino, ma sapete cosa vuol dire esattamente Omnia munda mundis? Il significato, ma anche il commento, si legano alla traduzione (letterale) della frase: Tutto è puro per i puri, una sorta di monito ben preciso contro ogni tipo di ipocrisia. In altre parole, chi agisce rettamente, e secondo coscienza, non vede il male neppure dove potrebbe esserci. L’espressione, diventata ormai proverbiale, è l’incipit della lettera di San Paolo al discepolo Tito ed è pronunciata nei Promessi Sposi da fra Cristoforo per rabbonire il portinaio del convento fra Fazio; il frate, infatti, è turbato per l’arrivo, a tarda notte, di Agnese e Lucia nella clausura del convento. Ma cosa intende esattamente San Paolo con questa frase? E perché è efficacemente citata anche da Manzoni?

Il Latino, si sa, è una lingua assai espressiva e molte citazioni antiche si fanno portatrici di insegnamenti morali, civili e religiosi. Omnia munda mundis, ad esempio, è un motto dal significato – profondo – ben preciso: ogni cosa appare pura a chi è puro nell’animo. Diversamente, Omnia immunda immundis, ovvero chi è sporco nell’animo irradia attorno a sé cattiveria e perversione.

Omnia munda mundis: il significato nell’epistola di San Paolo

Come anticipato in apertura, Omnia munda mundis è una frase contenuta nel Nuovo Testamento: è l’inizio dell’epistola a Tito attribuita a San Paolo, allorché il teologo scrive: ‘Omnia munda mundis; coinquinatis autem et infidelibus nihil mundum, sed inquinatae sunt eorum et mens et conscientia‘(Tito 1,15). La cui traduzione è: ‘Tutto è puro per chi è puro. Ma per i corrotti e i senza fede nulla è puro: sono corrotte la loro mente e la loro coscienza’. Cosa vuol dire?

San Paolo scrive a Tito, un discepolo di origine pagana a lui molto caro, incaricato di reggere la Chiesa dell’isola di Creta. L’Apostolo, ben conscio dell’importanza che aveva, nella tradizione giudaica, quella ‘purità’ fatta di riti ed abluzioni, pone l’accento su un aspetto diverso: purità, sì, ma d’animo, di pensiero e di opere. In quest’ottica, il significato di omnia munda mundis è presto detto: tutto è puro per chi è puro nell’animo.

Allo stesso modo, prosegue San Paolo, anche il contrario, omnia immunda immundis, tutto è impuro per gli impuri, attaccando l’ipocrisia di alcuni membri di quella comunità giudaica (quella cretese, retta da Tito) che, con le loro menti corrotte, contaminano con perversione anche ciò che è puro.

Tenendo presente il monito di San Paolo, dunque, di omnia munda mundis il significato appare chiaro: chi è in buona fede, ed agisce secondo coscienza, non può che rendere puro (ossia mondo, senza macchia) tutto ciò che compie.

Omnia munda mundis e I promessi Sposi

Cosa c’entra, invece, Omnia munda mundis con I promessi sposi di Manzoni? E’ per bocca di fra Cristoforo che lo scrittore lombardo cita il motto latino. Quando, per sfuggire a don Rodrigo, Agnese e Lucia vengono accolte nel convento di Pescarenico, il portinaio fra Fazio si mostra sbigottito: come è possibile che due donne possano entrare, per di più a tarda notte, nella clausura del convento? Omnia munda mundis, cita in risposta fra Cristoforo, troncando immediatamente la discussione col confratello. In realtà, citando la frase paolina, l’intento del Manzoni è assai preciso: condannare moralismi ed ipocrisie, sottolineando quanto la purezza delle azioni dipenda dall’integrità della coscienza umana.

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