Omicidio Yara Gambirasio, il libro di Carlo Infanti per chiedere dignità nei processi

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[didascalia fornitore=”ansa”]In un fermo immagine tratto da un video della polizia il 19 giugno 2014 le fasi del fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio[/didascalia]

‘In nome del popolo italiano’ è il libro che Carlo Infanti, consulente legale della difesa di Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha scritto con l’obiettivo di chiedere dignità nei processi e nelle sentenze, partendo da quelli contro il muratore di Mapello condannato all’ergastolo in appello.

A spingere Carlo Infanti ha pubblicare il suo libro è stato proprio il caso Bossetti. ‘Ho provato un senso di inquietudine nel sapere di aver lavorato tanto sulle carte e di aver travato molti elementi che se presentati in aula durante i processi, forse Massimo Bossetti non sarebbe nelle patrie galere’, scrive il consulente.

Infanti ha dunque raccolto relazioni riportate anche agli avvocati della difesa di Bossetti ma riposte in un cassetto dai legali. Per evitare che questi studi venissero persi, ha così deciso di raggrupparli in un libro.

‘Non è dignitoso sapere che il DNA estrapolato dai leggings e dagli slip della giovane Yara, non ha rispettato le procedure previste dal nostro Codice di Procedura Penale, come è preoccupante scoprire che i consulenti della procura, incaricati di analizzare i DNA raccolti, sbaglino l’analisi del DNA di Natan Gambirasio, un Dna raccolto con un tampone sterile in quantità abbondante e conservato in una provetta sterile, c’è da domandarsi come abbiano fatto a non sbagliare quello di Ignoto 1 che certamente era per quantità molto inferiore, per qualità degradato e per giunta misto. Come non è dignitoso trovare documenti che dimostrano che Yara è certamente stata rivestita’, scrive ancora Infanti.

A detta del consulente, non essendo stata raggiunta una verità processuale è bene consegnare al popolo italiano, almeno una verità morale ed è per questo che il consulente invita a leggere il suo libro con attenzione e senza pregiudizi.

‘Non posso neppure fingere di non sapere che per quelle indagini il Bossetti, ora in attesa della sentenza della Suprema Corte di Cassazione, rischia la pena dell’ergastolo’, scrive nel suo libro.

Infanti ripercorre nel testo da lui scritto non solo la sua storia professionale, ma soprattutto il processo a Massimo Bossetti sotto l’aspetto legale, ma anche mediatico ponendo seri dubbi sulla colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti.

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