Niente udienza per il rilascio del padre di Saman, il magistrato dirottato sul crollo di un ponte

Niente udienza per il rilascio del padre di Saman Abbas, Shabbar: il magistrato dirottato sul crollo di un ponte.

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Saman – Nanopress.it

Ennesimo rinvio nella storia infinita che riguarda le valutazioni del Pakistan sulla posizione dell’uomo accusato in Italia di aver ucciso sua figlia secondo un piano premeditato e messo in atto con altri quattro parenti tra cui la moglie (madre della vittima) Nazia Shaheen, tuttora latitante.

Nuovo rinvio per il padre di Saman: salta l’udienza sull’istanza di rilascio

Non si intravede ancora una fine nell’iter di valutazione intrapreso dal Pakistan sulla posizione di Shabbar Abbas, il padre della 18enne Saman uccisa a Novellara nel 2021 per cui l’Italia ha chiesto l’estradizione.

L’uomo, insieme alla moglie ancora latitante e ai tre parenti Danish Hasnain, Ikram Ikaz e Nomanulhaq Nomanulhaq (gli unici tre presenti alla sbarra nel processo apertosi il 10 febbraio scorso a Reggio Emilia), è accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere.

L’udienza sull’istanza di rilascio su cauzione per il padre di Saman, avanzata al giudice di Islamabad dall’avvocato difensore dell’uomo, sarebbe saltata.

Doveva tenersi oggi, ma la discussione sarebbe stata rinviata al 9 marzo prossimo in quanto il magistrato sarebbe stato dirottato sulla scena del crollo di un ponte, evento subentrato poche ore fa in un cantiere in costruzione.

Lo rivela l’Ansa, secondo cui il 9 marzo sarà anche il giorno in cui per Shabbar Abbas si dovrebbe vagliare la richiesta di estradizione proposta dall’Italia.

Shabbar Abbas ancora in Pakistan, forse non verrà mai in Italia

Arrestato a metà novembre scorso e accusato dalla Procura di Reggio Emilia dell’omicidio della figlia Saman, in concorso con gli altri parenti finiti sotto inchiesta e adesso imputati, Shabbar Abbas fu rintracciato nella sua regione d’origine, il Punjab, e potrebbe non arrivare mai in Italia.

Lo zio di Saman conduce gli inquirenti sul luogo della sepoltura
Lo zio di Saman conduce gli inquirenti sul luogo della sepoltura – Nanopress.it

L’orizzonte dell’estradizione resta altamente incerto, assenti accordi tra i due Paesi che consentano un iter nitido e strettamente legato a procedure concordate in forma bilaterale.

Anche la posizione della madre della 18enne uccisa a Novellara, Nazia Shaheen, è evanescente: dall’indomani della scomparsa di Saman – avvenuta la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 – della donna, partita alla volta del Pakistan con il marito, non c’è traccia.

Lo stesso Shabbar, interrogato sulla localizzazione della consorte, avrebbe detto di non sapere dove si trovi.

È ancora caccia all’esecutore materiale del delitto

A portare gli inquirenti sul luogo della sepoltura di Saman, in un casolare abbandonato a poche centinaia di metri dalla sua casa di Novellara, è stato lo zio della ragazza oggi imputato, Danish Hasnain.

Lo stesso che, secondo il fratello della vittima, sarebbe l’esecutore materiale del delitto. Di fatto, però, si tratta di una ricostruzione che non ha raggiunto il crisma di certezza in sede di indagine.

Il cadavere di Saman sarebbe stato ritrovato proprio lì, su sua indicazione, oltre un anno dopo la sparizione e seppellito probabilmente dal giorno della scomparsa.

Ancora oggi, l’uomo respinge l’ipotesi di un coinvolgimento attivo nell’omicidio sostenendo di aver semplicemente fornito un supporto nella fase di occultamento, ed è rimpallo di reciproche accuse tra lui e i due cugini di Saman finiti anch’essi a processo.

Danish Hasnain, Ikram Ikaz e Nomanulhaq Nomanulhaq in aula si sarebbero accusati a vicenda, senza però fornire elementi utili a tracciare il quadro di definite responsabilità nelle varie fasi del delitto.

Secondo gli inquirenti, la famiglia di Saman avrebbe ordito il piano per ucciderla perché si sarebbe opposta a un matrimonio combinato in Pakistan.

Scenario rigettato dai parenti della ragazza mentre il padre, Shabbar, fortemente sospettato di aver avuto un ruolo chiave nella vicenda, lancia un j’accuse clamoroso al fidanzato della figlia Saqib: “Potrebbe averla uccisa lui“.

Accuse prontamente respinte dal giovane che con la 18enne voleva costruire un futuro, nel contesto di un sentimento d’amore ricambiato che i familiari di Saman non avrebbero mai tollerato.

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