‘Ndrangheta: arrestato il super latitante Rocco Morabito

Rocco Morabito

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Dopo 25 anni di latitanza, è stato arrestato in Uruguay, a Montevideo, Rocco Morabito, boss della ‘ndrangheta calabrese. Era stato inserito dalla polizia tra i cinque super ricercati, insieme a Matteo Messina Denaro (capo di Cosa Nostra), Marco Di Lauro (camorrista), Giovanni Motisi e Attilio Cubeddu. Finora, aveva vissuto nella capitale uruguayana, in tutta tranquillità, in una lussuosa villa.

Morabito, che a ottobre farà 51 anni, è considerato l’esponente di spicco della cosca che porta il suo nome, con base ad Africo, nella Locride, in provincia di Reggio Calabria. Ha una condanna a 30 anni da scontare per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, oltre ad altri gravi reati. Ha organizzato e gestito, per anni, il traffico di cocaina dal Sudamerica verso l’Italia, in particolare Milano. La notizia della sua cattura è stata comunicata dal ministero dell’Interno di Montevideo con un tweet.

Gli agenti della polizia locale hanno fermato Morabito in un hotel della capitale. Subito dopo, è stata effettuata una perquisizione nella sua villa, con piscina, dove sono state sequestrate dodici carte di credito, assegni e denaro in contanti, oltre a 13 telefonini, armi e una Mercedes. Morabito, in Uruguay, aveva assunto un’identità falsa: si chiamava Francesco Antonio Capeletto Souza, passaporto brasiliano.

Gli inquirenti gli davano la caccia da sei mesi. Manette pure per la moglie, una donna di 54 anni angolana, ma con passaporto portoghese. Il governo locale ha già fatto sapere che Morabito sarà estradato in Italia. Il ministro degli Interni italiano, Marco Minniti, così ha commentato la cattura del boss: “L’azione dello Stato contro la criminalità organizzata ha conseguito un altro importante risultato con l’arresto in Uruguay, di Rocco Morabito. L’operazione è il risultato dell’ottima attività di cooperazione investigativa internazionale”. Minniti si è poi complimentato con il capo della Polizia, Franco Gabrielli, e con il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette.

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