Napoli, spari contro caserma e accoltellamenti in centro: continua la violenza dei baby criminali

Assalto a portavalori a Napoli

Raffiche di mitra contro una caserma, agguati in pieno centro, rapine e feriti. A Napoli e dintorni continua la scia di violenza che vede protagonisti baby criminali, le nuove leve della camorra sempre più spesso giovani o giovanissimi. Così, a Secondigliano, già al centro di una faida per il controllo delle zone di spaccio, alcuni ragazzi hanno sparato con dei mitra contro la caserma dei Carabinieri, in un gesto che vorrebbe essere intimidatorio. Nello stesso quartiere si erano già registrate azioni violente, come l’agguato a un furgone portavalori che ha causato il ferimento di una guardia giurata, ma l’onda di violenza sembra colpire altre zone della città. Nei Quartieri Spagnoli, nella parte storica della città, due giovani di 23 e 34 anni, con piccoli precedenti penali, sono stati accoltellati: qualche giorno prima nel quartiere Santa Lucia, un ragazzo di soli 15 anni era stato ferito a una gamba, accoltellato durante un agguanto a opera di una baby gang.

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La situazione in città è sempre più caotica. Il successo delle numerose operazioni di Polizia negli anni ha portato agli arresti numerosi boss della camorra, ma il potere delle famiglie malavitose sul territorio rimane ancora solido, nonostante il risveglio sempre più proficuo della società civile. In assenza dei capi storici, si è scatenata una guerra tra giovani e giovanissimi che cercano di salire la scala della malavita il più in fretta possibile, a colpi di violenze spesso gratuite.

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L’episodio della caserma di Secondigliano ne è esempio. Il generale Antonio De Vita, comandante provinciale dell’Arma, ha parlato esplicitamente di ragazzi molto giovani, che avrebbe colpito la sede dei Carabinieri con raffiche di mitra in quello che sembra uno sfoggio di violenza e brutalità. De Vita ha ribadito che il gesto nasce in risposta al successo del lavoro delle forze dell’ordine e che nessuno si farà intimidire. “Ai ragazzi dico di deporre le armi, la vita non è un videogioco o uno slogan sui social“, ha dichiarato il generale.

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