Multe notifica: la contravvenzione arriva dopo 18 anni

Una multa dopo 18 anni. Roba da record. Però la questione è ancora più complicata di quanto appare. Perché riguarda le relazioni internazionali. Nella fattispecie, quelle tra l’Italia e San Marino, due repubbliche distinte. L’analogia riguarda il comportamento della burocrazia, infernale qualunque sia la nazione in cui agisce, indipendentemente dalla ricchezza pro capite o dalla potenza industriale.

Il fatto: in questi giorni un eminente cittadino della Repubblica di San Marino, Mirko Tomassoni, ex capitano reggente (un ruolo che corrisponde a quello di capo di Stato), ha fatto sapere sulla propria pagina Facebook di aver ricevuto una cartella di pagamento da 73 euro per una contravvenzione presa in Italia, in seguito ad un incidente accaduto il 20 aprile 1998. La multa è stata comminata dai Carabinieri della stazione di Montescudo (Rimini). Tomassoni ha commentato sul social network: “Questa è proprio leggendaria come tempistiche. Anche se sulla questione riscossione multe non ho più seguito le vicissitudini sui rapporti di buon vicinato con l’Italia, pensavo di chiamare la Prefettura di Rimini per dire che mi parrebbe davvero un peccato non pagare“.

La situazione va un po’ spiegata, anche perché non è detto che la lentezza da primato sia esclusivamente italiana. Da diversi anni c’è un problema tra Italia e San Marino che riguarda la riscossione delle contravvenzioni stradali. Quando un sanmarinese prende una multa in Italia, se non notificata immediatamente, la procedura prevede che l’autorità che emette la sanzione inoltri una raccomandata al tribunale unico del Titano, il quale provvede a recapitarla al domicilio dell’interessato. La legge italiana prevede un anno di tempo per inviare la notifica in un paese estero.
Generalmente le multe arrivano al tribunale sanmarinese in tempo. Tuttavia, questo apparato è logicamente di dimensioni molto piccole, ha poco personale e quindi tutto si ingolfa. A volte le raccomandate arrivano ai destinatari anche dopo tre anni.
La situazione inversa invece trova un problema opposto. In Italia non c’è un’autorità unica che riceve le notifiche provenienti da San Marino, per cui queste si perdono nei meandri delle nostre caverne burocratiche.
Queste, come detto, sono le situazioni normali. Certo che il caso in questione supera i limiti dell’assurdo: 18 anni sono un tempo al di là di qualsiasi esigibilità, il record del mondo della prescrizione. Però, non conoscendo i dettagli del caso specifico, è anche difficile capire l’origine dell’inghippo. Certo, nessun ente ci fa una gran figura. Ma a questo purtroppo siamo abituati.

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