MsmLab: riparte il laboratorio sulla sclerosi multipla alla Bocconi di Milano

MsmLab laboratorio sclerosi multipla

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La sclerosi multipla è una patologia che colpisce oltre 114 mila italiani con oltre 3.400 diagnosi all’anno che riguardano in maggiore numero donne e giovani. I costi sociali della diffusione della malattia sono elevati. Nei dati del Barometro Aism 2017 si parla di circa 5 miliardi di euro, pari in media a 45 mila euro a paziente. Proprio per trasformare la patologia in una opportunità per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale è nato, nel 2013, il laboratorio Multiple Sclerosis Management Lab (MsmLab), che ora riparte con nuovi progetti e nuovi workshop tematici sulla gestione delle malattie croniche ad alta complessità.

Neurologi, farmacisti, infermieri, manager delle aziende sanitarie e rappresentanti delle istituzioni sono gli attori dei nuovi workshop tematici mirati organizzati da MsmLab per questa nuova edizione del laboratorio dedicato alla sclerosi multipla nato nel 2013 da un’alleanza fra Sda Bocconi e Biogen Italia, patrocinato dalla Società italiana di neurologia (Sin).

Le attività saranno ospitate presso l’Università milanese e saranno coordinate dai docenti della Scuola di direzione aziendale dell’ateneo. Il nuoco ciclo di lavori vedrà momenti di confronto interprofessionale, la discussione di casi reali con testimonianze dirette, e poi expert meeting, con esperienze di ricerca sul campo e occasioni di divulgazione al grande pubblico.

Abbiamo ascoltato alcuni esperti impegnati nel nuovo ciclo di lavori, come Gianluigi Mancardi, presidente della Sin e membro dello steering committee di MsmLab, che dopo aver sottolineato l’importanza per il sistema sanitario di innovare e organizzare la gestione delle malattie neurologiche croniche, afferma di ritenere “Che la sclerosi multipla rappresenti un efficace banco di prova per la condivisione di esperienze e la messa a punto di nuovi percorsi di management a livello assistenziale, iniziando dai centri specializzati nella cura delle prime fasi di malattia, fino alle fasi più tardive e croniche, dove i centri devono collaborare con il territorio”.

La collaborazione tra tutti i soggetti interessati è la base fondamentale da cui partire per migliorare la situazione. Ne è convinto anche Giuseppe Soda, Dean di Sda Bocconi School of Management e membro dello steering committee di MsmLab, che sottolinea: “Il percorso MsmLab si rinnova quest’anno con un tema di grande rilevanza non solo in ambito neurologico, ma di ampia applicazione anche ad altre patologie croniche. Costruire momenti di ‘cross fertilization’ rappresenta una strategia manageriale precisa non solo per generare conoscenze e innovazione, ma anche per migliorare la qualità e la sostenibilità dei servizi cogliendo le prospettive dell’utenza. I modelli multidisciplinari e multiprofessionali rappresentano infatti una priorità destinata ad assumere un ruolo chiave nella cura dei pazienti”, con l’obiettivo di “favorire lo scambio tra diverse professionalità e la sperimentazione di nuovi modelli per la messa in rete di competenze e risorse, nell’ottica di un miglioramento della qualità delle cure”.

L’impegno di tutti porta a risultati concreti. Da quando è partito il primo laboratorio, cinque anni fa, ricordano i promotori, MsmLab ha permesso di analizzare diverse soluzioni locali e regionali sulla gestione della Sclerosi multipla, e i prossimi sforzi saranno incentrati sull’analisi della multiprofessionalità. Il laboratorio, negli anni “è diventato un importante luogo di confronto per gli attori coinvolti nella gestione della sclerosi multipla. Con l’avvio del terzo biennio consecutivo di attività siamo orgogliosi di continuare a sostenere e favorire questo dibattito, portandolo all’attenzione delle istituzioni nazionali e locali” è infine il commento di Giuseppe Banfi, membro dello steering committee di MsmLab e ad di Biogen Italia, che conclude: “MsmLab rappresenta per noi un esempio di successo, un modello che ci auguriamo di estendere in futuro anche ad altre malattie neurologiche croniche”.

In collaborazione con AdnKronos

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