Morto Paul Kantner dei Jefferson Airplane, leggenda del festival di Woodstock

Morto Paul Kantner dei Jefferson Airplane

In questo gennaio 2016 costellato da tanti decessi nel mondo del rock va segnalata anche la morte di Paul Kantner, leggendario co-fondatore e leader dei Jefferson Airplane, band simbolo della musica psichedelica a cavallo degli anni ’60 e ’70 e protagonista, insieme ad altri gruppi, del mitico festival di Woodstock nel 1969. Kantner, che aveva 74 anni essendo nato a San Francisco il 17 marzo 1941, si è spento per i postumi di un attacco cardiaco al termine di una vita messa a dura prova dagli eccessi (in effetti è quasi un miracolo che sia sopravvissuto fino a oltre 70 anni). Il musicista era infatti uno strenuo sostenitore dell’uso delle droghe lisergiche come l’LSD, che a suo parere servivano per l’espansione della mente e la crescita spirituale, e un esponente di rilievo nella lotta per la legalizzazione della marijuana. Non a caso il suo compare nei Jefferson Airplane, Marty Balin, lo ha commemorato ricordando che Paul fu il primo a insegnargli a farsi una canna!

Chitarrista di formazione folk, Paul Kantner fondò i Jefferson Airplane nel 1965 insieme a Marty Balin (in realtà l’idea iniziale era stata di quest’ultimo, ma Paul si aggiunse subito dopo) e dopo aver completato la band con Jorma Kaukonen, Signe Anderson, Jerry Peloquin e Bob Harvey (ma i cambi di formazione furono frequentissimi) i sei iniziarono a esibirsi nei locali della California ispirandosi alla musica di Beatles, Byrds, e Lovin’ Spoonful, ma sviluppando progressivamente un sound più pop ed elettronico.

I Jefferson Airplane mostrarono immediatamente un talento fuori dal comune e in breve tempo furono messi sotto contratto da un’importante casa discografica e pubblicarono il primo album Jefferson Airplane Takes Off. Il successo fu tanto travolgente che il secondo disco Surrealistic Pillow, pubblicato nel ’67 e contenente i super successi White Rabbit e Somebody to Love, viene considerato ancora oggi uno degli album chiave del movimento psichedelico e della cosiddetta ‘Summer of Love’, il periodo che vide San Francisco diventare la mecca di migliaia di giovani a caccia di pace, amore e libertà (nel frattempo la voce femminile della band, Signe Anderson, era stata sostituita dalla ben più carismatica Grace Slick che ebbe poi una figlia con Kantner).

La fama e il successo dei Jefferson Airplane divennero tali che il gruppo venne invitato a suonare nei più importanti festival internazionali: due volte all’isola di Wight e una volta a Monterey, Altamont e soprattutto Woodstock, dove Paul Kantner e soci furono protagonisti di una performance leggendaria iniziata alle 8 del mattino, durante la quale suonarono i brani The Other Side of This Life, Somebody to Love, 3/5 Of a Mile in 10 Seconds, Won’t You Try / Saturday Afternoon, Eskimo Blue Day, Plastic Fantastic Lover, Wooden Ships, Uncle Sam Blues, Volunteers, The Ballad of You & Me & Pooneil, Come Back Baby, White Rabbit e
The House at Pooneil Corners.

Dopo aver pubblicato in totale sette album i Jefferson Airplane si sciolsero nel 1973 ma Paul Kantner, insieme ad altri ex membri del gruppo, dette vita ad altri progetti musicali (i Jefferson Starship, divenuti successivamente solo Starship e poi Jefferson Starship – The Next Generation) che nel corso degli anni hanno avuto il merito di diffondere il sound della band fino ai giorni nostri.

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