Modello Unico e modello 730: quali sono le differenze?

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Quando si sente parlare di modello Unico e modello 730, il pensiero subito corre alla dichiarazione dei redditi, ovvero l’atto formale attraverso cui il contribuente presenta al Fisco un resoconto dei redditi percepiti o maturati nell’anno precedente. Conviene il modello unico o il 730? Lo scopo di entrambi gli strumenti è il medesimo, ma allora perché esistono due moduli differenti? Quando fare il modello unico o il 730? Se sia Unico o 730 fotografano i redditi, comprensivi di deduzioni e detrazioni, ma quali sono le differenze tra i due modelli stabiliti dall’Agenzia delle Entrate? In questo articolo metteremo sul piatto proprio queste diversità, cercando di indicare quali categorie di contribuenti devono riferirsi all’uno e quali all’altro, ricordando le novità di quest’anno, ossia il nuovo modello Unico 2017 – Redditi che si divide in 4: modello Unico Redditi PF (persone fisiche) modello Unico Redditi SC (società di capitali) modello Unico Redditi SP (società di persone) modello Unico Redditi ENC (enti non commerciali).

Dichiarazione dei redditi: modello unico o 730?
Come detto, la dichiarazione dei redditi può essere effettuata tramite la compilazione del modello Unico o del 730, ma i due non sono alternative da scegliere a piacimento. In termini generali, il modello 730 rappresenta una versione semplificata del modello di dichiarazione Unico-Redditi, alternativa più veloce che però si rivolge a un determinato pubblico di contribuenti e che presenta scadenze e regole molto precise. Tutti coloro che non rientrano nel novero dei destinatari del 730 dovranno quindi rivolgersi al modulo Redditi Pf (in caso di società ed enti il modulo sarà Redditi Sp, Redditi Sc, Redditi Enc, Consolidato), ma non è comunque escluso che chi presenta il 730 debba poi presentare anche le dichiarazioni con Unico. Un intreccio complesso che andiamo ora a sciogliere.

Modello 730: cos’è e a chi si rivolge
Unico o 730: la differenza dove sta? Il modello 730 è stato introdotto a partire dalla dichiarazione dei redditi del 1993, come sostituto del più complesso 740. Le sue caratteristiche principali sono la facilità di compilazione e la possibilità di utilizzare una procedura più veloce per il rimborso delle imposte a credito tramite il datore di lavoro o l’ente pensionistico quali soggetti sostituti di imposta. Qui si annida la grande differenza con Unico: il modello 730 può essere utilizzato solo da determinate categorie di contribuenti e in determinate condizioni di reddito, e non spetta al contribuente consegnarlo direttamente all’Agenzia delle Entrate. I contribuenti interessati sono i seguenti:

– pensionati e lavoratori dipendenti;
– contribuenti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (trattamento di integrazione salariale, l’indennità di mobilità, etc.);
– soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
– sacerdoti della Chiesa cattolica;
– giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali, ecc.);
– soggetti impegnati in lavori socialmente utili;
– produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (modello 770 semplificato e ordinario), Irap e Iva.

Quando fare modello unico o 730?
Quando occorre presentare il modello unico o 730? Le tipologie di reddito che sono incluse nella dichiarazione tramite 730 sono le seguenti:

– redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
– redditi dei terreni e dei fabbricati;
– redditi di capitale;
– redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (per esempio, i redditi derivanti dallo sfruttamento economico di opere dell’ingegno);
– alcuni dei redditi diversi (per esempio, i redditi di terreni e fabbricati situati all’estero);
– alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio, i redditi percepiti dagli eredi e dai legatari).

Come detto, non spetta al contribuente presentare il modello 730 al Fisco, compito che spetta invece ai cosiddetti sostituti di imposta, ovvero il datore di lavoro/ente pensionistico o, in alternativa, un Caf o professionista abilitato. I termini di presentazione sono i seguenti: nel caso del datore di lavoro o ente pensionistico, il modello va presentato entro il 30 aprile, e poi sarà trasmesso entro il 31 maggio dal sostituto di imposta all’Agenzia delle Entrate; nel caso di Caf o commercialista il modello va presentato entro il 31 maggio, e sarà poi compito loro trasmettere il tutto al Fisco entro il 15 giugno, consegnando al contribuente una copia della dichiarazione e il prospetto di liquidazione modello 730-3, elaborati sulla base dei dati e dei documenti presentati dal contribuente (CUD principalmente).

Modello Unico: cos’è e a chi si rivolge
Il modello di dichiarazione unificato, come detto, può sostituire o integrare il modello 730. Si tratta di un modulo molto completo e per questo complesso, che si rivolge alle persone fisiche le quali avranno l’obbligo di trasmetterlo direttamente all’Agenzia delle Entrate. Le scadenze, in questo senso, sono differenti rispetto al 730, ma anche stabilite in base alla modalità di consegna: la maggior parte dei contribuenti dovranno effettuarla entro il 30 settembre per via telematica, anche avvalendosi dell’ausilio di un intermediario autorizzato (commercialista, CAF, etc.). Per i soggetti autorizzati alla presentazione del modello in formato cartaceo, questa va effettuata presso qualsiasi ufficio postale nei termini che vanno dal 2 maggio al 30 giugno.

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Regole specifiche vengono adottate per determinate categorie di contribuenti. Coloro che, pur potendo utilizzare il modello 730, scelgono di avvalersi del modello Unico, sono obbligati a trasmetterlo telematicamente, quindi non potranno presentarlo in formato cartaceo. Inoltre i contribuenti che normalmente utilizzerebbero il modello 730, ma non possono perché non hanno un sostituto d’imposta al momento della dichiarazione (ad esempio perché hanno perso il lavoro), possono utilizzare il modello Unico PF Mini, che può essere presentato sia telematicamente sia in formato cartaceo presso gli uffici postali e l’Agenzia delle Entrate.

Nello specifico, il nuovo modello Unico 2017 – Redditi PF persone fisiche si rivolge a ogni contribuente persona fisica che percepisca:

– redditi d’impresa (ad esempio partecipazioni in società);
– redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;
– redditi diversi non compresi tra quelli indicati nel quadro D, rigo D4 del modello 730 (come i redditi da cessioni di azienda).
Inoltre Unico va presentato anche quando il contribuente:
– debba presentare dichiarazioni fra le quali IVA e IRAP;
– non sia stato residente in Italia nei due anni precedenti l’anno in cui viene presentata la dichiarazione;
– percepisca redditi di lavoro dipendente solo da datori di lavoro non obbligati ad effettuare ritenute d’acconto; abbia realizzato plusvalenze da cessione di partecipazioni qualificate.

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