Minacce e ricatto al parroco: ‘2.500 euro o pubblichiamo le foto hard’

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Due marocchini sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Rovigo con l’accusa di tentata estorsione e rapina nei confronti di un prete del medio Polesine. Il sacerdote avrebbe avuto un rapporto sessuale con uno dei due imputati, e sarebbe stato minacciato e ricattato dai entrambi che volevano una somma pari ad almeno 2.500 euro, per non divulgare delle foto compromettenti che avrebbero sollevato lo scandalo. Il prete aveva dapprima pensato di pagare la cifra richiesta, ma alla consegna del denaro era stato aggredito e allarmato aveva deciso a sporgere denuncia.
Il processo è stato rinviato al prossimo tre novembre.

La vicenda risale al 2012, quando un parroco di un paese vicino Rovigo era entrato in intimità con un giovane nordafricano che gli chiedeva aiuto, un ricovero e del cibo. I due avrebbero avuto rapporti sessuali mentre un altro nordafricano li avrebbe fotografati in pose esplicite. In seguito è scattato il ricatto con conseguenti minacce al parroco (gli sarebbe stato più volte ripetuto: o paghi o pubblichiamo le foto), il quale aveva deciso di ”calmare” i due estortori consegnando loro una somma pari a circa mille euro.

Il parroco quindi, stanco di essere perseguitato e spaventato dalle continue minacce avrebbe prelevato mille euro dalle casse parrocchiali per accontentare almeno in parte i due uomini, ma le richieste di denaro non erano mai terminate, anzi, erano diventate più pressanti e come sempre accompagnate da minacce e dalla possibilità che le foto compromettenti del parroco potessero essere divulgate in paese.

Al momento della consegna dei mille euro, però, i due non avevano gradito che la cifra fosse incompleta (avevano chiesto almeno 2.500 euro) così lo hanno aggredito strappandogli una catenina d’oro che portava al collo. Spaventato, il prete si era allora rivolto a carabinieri ai quali ha denunciato ogni cosa.

In questi giorni il cittadino marocchino di 35 anni è finito davanti al giudice assieme al complice, con l’accusa di tentata estorsione e rapina. Il processo si terrà il tre novembre prossimo e in quella sede saranno sentiti i testi e anche la parte offesa, cioè il parroco, che racconterà la sua versione dei fatti.

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