Migranti, l’UNHCR: ‘700 morti in una settimana nel Mediterraneo’

Le navi Bettica e Bergamini salvano oltre 500 migranti al largo delle coste libiche

Almeno 700 morti nell’arco di una settimana in tre naufragi. E’ il bilancio, terribile, degli ultimi sette giorni di sbarchi di migranti stilato dall’UNHCR. Secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, citata dalla Bbc, il numero delle vittime riguarderebbe i tre episodi registrati nelle acque del Mediterraneo dal 26 al 28 maggio: in tre giorni si è verificata una vera ecatombe. Molte vittime sarebbero bambini, anche neonati: dalle testimonianze raccolte dai soccorritori, almeno 40 minori sarebbero annegati nel naufragio del peschereccio affondato dopo il taglio della fune di traino da parte di uno scafista. Il bilancio potrebbe essere anche più alto, avverte MSF che, in un tweet, parla di 900 vittime.

I dettagli sono stati resi noti dalla portavoce UNHCR, Carlotta Sami. Il primo dei tre naufragi, avvenuto mercoledì 26 maggio, è stato testimoniato dalle drammatiche immagini diffuse dalla Marina militare: da questo affondamento risultano dunque ancora dispersi circa 100 migranti.

Il secondo naufragio, avvenuto il giorno successivo, dopo che l’imbarcazione aveva lasciato il porto libico di Sabratha, è quello del barcone affondato dopo che un sudanese ha tagliato la fune di traino che lo legava a un altro peschereccio: secondo i dati riportati dalla Bbc, in questo naufragio risultano dispersi circa 550 migranti, mentre la polizia di Ragusa ha contato al momento 400 vittime.

Infine, per quanto riguarda il naufragio di venerdì, secondo i dati riportati dalla Bbc 135 persone sono state salvate, 45 corpi sono stati recuperati dall’acqua e c’è ancora un numero imprecisato di dispersi; le salme e i sopravvissuti di questo naufragio sono arrivati nel porto di Reggio Calabria a bordo della nave Vega della Marina militare.

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