Maurizio Crozza a diMartedì, la copertina a La 7: Renzi e i colori per il disegno SpaccaItalia

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I tempi sono neri per la crisi, ma Maurizio Crozza a diMartedì è a colori. Li usa persino, durante la copertina comica di stasera 4 novembre 2014 a La 7. Crozza-Renzi fa ricorso al giallo, al marroncino ma anche al Verdini: «Un disegno preciso per spaccare in due l’Italia? Ho finito di colorarlo, ora ve lo faccio vedere», ma spazio anche agli scontri con i sindacati e al nuovo iscritto nella sezione londinese del Pd, Davide Serra, l’effetto Serra, come lo chiama il comico genovese. Ecco l’intervento integrale di Maurizio Crozza sui vari temi, nei panni del presidente del Consiglio.

I SINDACATI – «Si vede che questo gufaccio schifoso assomiglia a Landini? Signori miei, è lui la colpa di tutto: se non ci fosse Landini, avrei già finito le riforme, cancellato il debito e avrei anche dieci chili di meno». «Anche un po’ alla Camusso va data», la colpa.

IL LAVORO – «E agli industriali chi ci pensa? Ieri sono andato a parlare in una fabbrica a Brescia; sa cos’ho trovato? Non c’era neanche un operaio. A lavorare in fabbrica c’erano solo gli industriali: capisce a che punto siamo arrivati?». Con la complicità di Andrea Zalone, Crozza-Renzi precisa:

«Vicino ai lavoratori ci vada lei! Mi tirano le uova. Tu gli dai 80 euro e loro li spendono tutti in uova che poi buttano addosso a me. Quindi, da qui si deduce che non hanno tutta questa fame».

IL PARTITO DEMOCRATICO – Renzi segretario del più importante partito italiano? «Io non l’ho offesa. Se lei mi insulta, sa cosa le dico? Che io me ne vado». Svestiti i panni del premier, Crozza ne dice quattro anche al nuovo arruolato nella sezione londinese del Pd, Davide Serra.

DAVIDE SERRA NEL PD – «Quello che alla Leopolda aveva detto che in Italia bisognerebbe limitare il diritto allo sciopero. Però, limitare il diritto di sciopero? Ma nemmeno Almirante avrebbe detto una cosa del genere. E’ più di sinistra Gasparri di Serra, è molto più di sinistra di Serra. Si è iscritto alla sezione del Pd di Londra; fa più fashion, ormai il PD è come i negozi di Gucci: lo trovi a Londra, a Parigi, a New York […] Più è lontano dal Paese più funziona. Nel Pd Ci mancava solo l’effetto Serra: da the pen is on the table a Le Pen…»

LO SPACCAITALIA – «Ieri Renzi ha detto che c’è un disegno per spaccare il Paese, che è il famoso SpaccaItalia. Renzi doveva rivoluzionare tutto e ha paura dei sindacati? Ma ca**o, sei il segretario del Pd e hai paura di Camusso e Landini? E’ come se Superman avesse paura di dormire senza la lucina accesa».

IL PATTO DEL NAZARENO – Renzi ha detto di non essere un uomo solo al comando. Sarà vero? Ce lo dice Crozza: «Che bella scoperta! Sono almeno in due! Finché regge il patto con Berlusconi la maggioranza c’è, peccato che il mediatore sia Verdini. Praticamente, il nostro premier per fare le riforme con un condannato per frode fiscale deve passare prima da uno appena rinviato a giudizio per corruzione peraltro già imputato per truffa ai danni dello Stato. Renzi, Berlusconi e Verdini? PD, P2, P3!».

LA TRATTATIVA STATO MAFIA – «Sono ottimisti i tempi, sono ottimisti i tempi della trattativa Stato-mafia. La mafia ormai non ce la fa più a stare al passo con lo Stato: […] questi sono troppo avanti rispetto a noi».

LE CENE DI RENZI – Per finanziare il PD alle cene con gli imprenditori sono stati invitati tutti, secondo il comico contribuiranno con mille euro per le casse del partito di Matteo Renzi. Tutti invitati, tranne uno, Crozza-Bersani:

«’Orco boia, ragazzi: vi rendete conto che per veder Renzi adesso ci devo dare anche 1000 euro? Ché almeno prima mi coglionava, ma era gratis. Ché poi se ci vado mi mettono pure in cucina, mica a mangiar con loro? Il bollito lo vuoi veder servito nel carrello mica avercelo seduto di fianco?! Se tu pensi che una volta il Pd si finanziava con i lavoratori che alle feste dell’Unità si facevano un cu*o così per vendere lo gnocco fritto, adesso c’è Renzi che organizza cene con gli imprenditori dove i lavoratori così se la prendono nel cu*o e di fritto ci resta solo il Paese, ragazzi».

LE BATTUTE DI BERSANI – In conclusione, le freddure dell’ex segretario del Pd: «Io ve lo dico: quando il serpente cambia la muta non è che poi ne prende una loquace. Non è che il contadino analfabeta si firma X Factor. Ragazzi, il pesce sega quando si fidanza mica smette?!», ha chiosato il Pier Luigi Bersani interpretato a La 7 dal comico genovese.

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