Mario Draghi: ‘Sì al fondo pubblico per le banche in casi di emergenza’

Draghi in conferenza stampa a Francoforte

Mario Draghi alla sua prima uscita dopo la Brexit in occasione del consiglio direttivo della Bce post referendum. Il numero uno dell’Eurotower ha il compito di mostrare ai mercati che nonostante l’uscita del Regno Unito dalla Unione, la Banca Centrale Europea è forte e ha ancora in serbo le giuste strategie da mettere in campo a partire da settembre. Durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, Draghi ha dichiarato che in caso di emergenza si può parlare di “sostegno pubblico alle banche”.

Secondo la previsione dell’Eurozona presentata da Mario Draghi, ‘i tassi di inflazione cresceranno ulteriormente nel 2017 e nel 2018’. Secondo il numero uno della Bce, la ripresa economica procederà “a passo moderato”.
Come prevedibile, Mario Draghi ha spiegato che in consiglio si è discusso le condizioni economiche generali, ma nonostante tutto, non si hanno “ancora abbastanza informazioni per prendere decisioni”. Tutto è rimandato ai “prossimi mesi, quando avremo più informazioni”. Nel suo discorso in conferenza stampa, Draghi ha sottolineato come i mercati abbiano mostrato, rispetto al voto britannico, una “tenuta incoraggiante”.
“Ora il problema è quello della bassa reddittività, non quello della solvibilità” ha detto Mario Draghi. Il numero uno della Bce ha sottolineato che la solvibilità delle banche è notevolmente migliorata rispetto al 2012, grazie alle nuove regole, alla supervisione, alle politiche monetarie e a una classificazione “armonizzata degli Npl”. Grazie a queste azioni, ha spiegato, le banche sono ora “meglio, se non molto meglio” di quanto non fossero nel 2009.
Nell’Europa post Brexit, la Bce è pronta a fare di tutto, anche chiedere un fondo pubblico per le banche pur di evitare una loro svendita in un “mercato di crediti deteriorato e sotto pressione”.

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