Manipolato il Dna in embrioni umani: ricerca shock in Cina

Sta facendo discutere il mondo della scienza la notizia diffusa dalla rivista Protein and Cell e rilanciata (ma non pubblicata) da Science e Nature, secondo cui in Cina un gruppo di ricercatori dell’Università Sun Yat-sen di Guangzhou guidati dal dottor Huang Junjiu, sono riusciti a modificare geneticamente (per la prima volta nella storia) il Dna di alcuni embrioni umani, con lo scopo di correggere la mutazione di un gene che provoca la beta-talassemia, una specie di anemia mediterranea più rara.

Lo studio è stato pubblicato l’11 aprile dalla rivista Protein and Cell. I ricercatori avrebbero condotto i loro test in segreto, e secondo alcune fonti anonime interrogate dal team di Nature, in Cina sarebbero almeno quattro i laboratori impegnati in esperimenti simili. Ma non c’è nessuna evidenza che la ricerca sia terminata in maniera definita. Insomma, siamo ben lontani da dire che si è trovata una cura. Al proposito, infatti, i ricercatori hanno spiegato di avere usato una tecnica scoperta di recente, chiamata CRISPR/Cas9, che permette di modificare ogni singolo gene attraverso l’azione di un enzima.

Nello studio sono stati utilizzati 86 embrioni non impiantabili (cioè non destinati alla vita), ma tra questi soltanto il 30% degli embrioni sono sopravvissuti alla procedura e hanno ricevuto la modifica. ”Se si vuole utilizzare questa tecnica sugli embrioni la percentuale di successo deve essere vicina al 100%. Per questo ci siamo fermati, pensiamo che sia ancora troppo presto”, si sono affrettati a scrivere gli autori. Inoltre, il gene modificato presentava mutazioni dopo il trattamento. Mutazioni particolarmente pericolose, perché se si verificassero su embrioni destinati alla vita, si rischierebbe di produrre nuove malattie che passerebbero di generazione in generazione.

La possibilità di utilizzare questa metodologia sugli embrioni ha già generato un dibattito acceso tra gli scienziati. Il biologo britannico Edward Lanphier, ha sostenuto che bisogna fare ”una pausa in queste ricerche e assicurarci che ci sia un’ampia discussione sulla direzione nella quale stiamo andando”. Alcuni ricercatori hanno pubblicato una lettera su Nature in cui si chiede lo stop a questo tipo di studi. Il genetista Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e membro del Comitato Nazionale di Bioetica, ha definito criminale il tentativo cinese di modificare un embrione ”riscrivendo” il suo Dna. Chen Guoqiang, professore di biologia all’ Universita’ Tsinghua di Pechino, da parte sua afferma invece che ”se si ascoltano queste affermazioni, allora bisogna bloccare tutte le ricerche sugli embrioni”. Opinione sostenuta anche dallo scienziato Zhao Shimin dell’Università Fudan di Shanghai, secondo il quale ”la modificazione del Dna umano è inevitabile. La tecnologia è stata usata su piante e animali e il prossimo passo riguarderà gli esseri umani”.

Impostazioni privacy