Maltrattato e accoltellato dalla fidanzata, la denuncia dopo mesi

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Lei per mesi lo ha maltrattato, lui è stato zitto nonostante abbia rischiato anche di morire. Non tanto per difendere la sua fidanzata, quanto perché si vergognava di ciò che avrebbero potuto pensare familiari e amici. Lei per mesi lo ha schiaffeggiato, ma lui è sempre rimasto silenzioso. E non ha mai reagito. La storia – un po’ come se un uomo mordesse un cane – vede la ragazza come carnefice e il ragazzo come vittima. Lei è britannica e ha 25 anni, si chiama Harriet Sharp ed è stata condannata a undici mesi di carcere per tentato omicidio del fidanzato.

Lui di anni ne ha 29 anni, si chiama Martyn Brown e ha subito abusi e maltrattamenti. Senza mai trovare il coraggio di denunciare quella folle donna di cui, un tempo, si era innamorato. Il racconto è arrivato soltanto dopo che Harriet è stata condannata. I media britannici hanno naturalmente dato ampio risalto alla storia. Marty ha voluto mettere in guardia gli altri uomini che subiscono violenze da parte delle loro donne, ma non denunciano perché si vergognano.

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“Mi schiaffeggiava, ma io non reagivo” ha detto il ragazzo al ‘Sunday’. Più volte, tra le mura domestiche, lui si è ritrovato con gravi contusioni a causa dei maltrattamenti della sua fidanzata. E ha pensato anche al suicidio. I due vivevano insieme dallo scorso ottobre e lei avrebbe voluto sposarlo. Una sera di gennaio, però, è successo ciò che ha svegliato lui dall’incubo: Harriet torna a casa ubriaca, prende il coltello in cucina e colpisce Marty con ben 28 colpi. La lama gli perfora il polmone, il 29enne per tre giorni resta in coma, ma per fortuna i medici riescono a salvargli la vita intervenendo nel giro di un’ora dalle coltellate. Quando apre gli occhi, Martyn parla con la polizia. Che fa il suo lavoro.

A distanza di tempo, Martyn – che di professione fa il barman – si sta riprendendo psicologicamente e fisicamente da quell’aggressione. Il giovane ha ammesso di aver pensato di togliersi la vita, ma di essere stato aiutato dai suoi cari. Ora sa di poter andare avanti con la sua vita.“Chiunque stia attraversando questo tipo di periodo deve sapere che ci sono organizzazioni là fuori che ti possono aiutare. Parlare con gli amici, parlare con la tua famiglia. Non essere un martire come me“.

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