Madre e figlia morte di parto, la disperazione del marito: ‘L’hanno lasciata sola’

angela nesta francesco scarlata

Foto da Facebook

Non si dà pace Francesco Scarlata, l’uomo che ha perso la compagna e figlia morte durante il parto. Angela Nesta, 39 anni, era la compagna di una vita, incinta di Elisa, la bimba che avevano cercato per quattro anni: la notte tra il 26 e il 27 dicembre, mentre la donna era ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Torino, qualcosa non è andato per il verso giusto. La piccola è nata morta e anche Angela ha perso la vita, al termine di una settimana di ricoveri e dimissioni inspiegabili. Ora la Procura indaga per omicidio colposo e sette persone sarebbero già state segnalate agli inquirenti: la famiglia di Angela e soprattutto Francesco vogliono sapere la verità.

La morte della donna e della figlia ha molti punti oscuri, mancanze e decisioni errate da parte dei medici, almeno stando a quanto raccontano i famigliari che si sono rivolti a un legale, l’avvocato Giulio Calosso, per capire cosa sia avvenuto in quella stanza dell’ospedale torinese. A distanza di 48 ore, ancora non sanno cosa sia successo.

Mi hanno detto solo questa frase: la bambina è morta. Usando il cellulare di Angela. Hanno aggiunto: abbiamo trovato sua moglie per terra, la bimba aveva la testa fuori. E basta, niente più”, ha dichiarato Francesco.

In attesa delle autopsie previste sul corpo di entrambe, il marito ha raccontato i dettagli dell’ultima settimana, al termine di una gravidanza serena.

Lui e Angela avevano desiderato a lungo di diventare genitori, ci avevano provato per 4 anni e alla fine era arrivata quella gravidanza tanto attesa. Sono stati mesi sereni, racconta; Angela era una donna forte e di costituzione robusta, era andata in maternità anticipata per il lavoro pesante che svolgeva e aveva il parto programmato per il 27 dicembre.

Il 21 dicembre inizia a lamentare forti dolori alla pancia: le fanno un tracciato e i medici la rimandano a casa perché non è pronta a partorire. Il 22 dicembre, ritorna in ospedale con gli stessi dolori e in meno di tre ore viene rimandata a casa in attesa delle vere contrazioni. Il giorno successivo la donna è spossata dal dolore e, per la terza volta, si ripresenta in ospedale: a quel punto viene ricoverata per la pressione alta. Il marito Francesco svela che il dolore è continuato per due giorni di fila, fino alla notte del 26 dicembre, quando lo hanno mandato via dalla stanza per richiamarlo qualche ora dopo e dirgli che la figlia era nata morta.

Noi siamo qui ad aspettare ancora adesso che qualcuno ci dica come è potuto succedere”, ha dichiarato il padre della donna. “Angela era in perfetta salute”.

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