Morta Vania Vannucchi, la donna bruciata viva a Lucca

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Una donna di 46 anni, Vania Vannucchi, è stata aggredita e data alla fiamme, fuori dall’ex ospedale di Lucca, Campo di Marte. La vittima è morta qualche ora dopo. Vania è stata picchiata e poi bruciata viva da un collega con il quale ha avuto una relazione sentimentale.
Operatrice socio sanitaria per una cooperativa che lavora per la Asl, Vania Vannucci è stata soccorsa dai colleghi che si trovavano all’interno della struttura, allarmati dalle sue urla. Le hanno buttato addosso coperte e secchi d’acqua per spegnere le fiamme e subito sono stati chiamati vigili del fuoco e personale sanitario. Le condizioni della donna sono apparse subito disperate. Vania Vannucchi è morta poche ore dopo il ricovero a causa di ustioni del terzo grado su gran parte del corpo. La donna, separata, lascia due figli.

La donna era stata ricoverata in condizioni molto gravi all’ospedale di Pisa, presso il centro grandi ustionati. Prima di essere trasportata in ospedale la vittima avrebbe fatto il nome del suo assalitore, un suo ex collega, Pasquale Russo. L’uomo è stato condotto in questura, dove secondo alcune fonti avrebbe negato di essere responsabile dell’aggressione. Amici e colleghi di Vania hanno raccontato che Pasquale tormentava da tempo la donna per motivi sentimentali: tra Vania Vannucchi e Pasquale Russo c’era stata una relazione che poi era stata interrotta. L’uomo è sposato e sua moglie ha atteso tutta la notte il marito seduta sui gradini di un negozio davanti la questura.
 
Vania Vannucci era già stata aggredita
Pasquale Russo, 46enne di Segromigno in Monte (Lucca) è padre di tre figli. In diverse occasioni, raccontano le amiche di Vania, aveva minacciato la sua ex amante. Russo non sopportava la fine della loro breve relazione: era convinto che prima o dopo sarebbe riuscito a ricucire il rapporto. Minacce, botte, strattoni, telefonate: Vania era vittima della violenza di un uomo respinto, violenza culminata in un omicidio brutale.

 
Le reazioni alla morte di Vania Vannucchi
MATTEO SALVINI – il segretario della Lega Nord affida i suoi pensieri ad un post su Facebook: ”Lucca e Caserta, due donne uccise da ex compagno e marito. Ma come è possibile che, ancora nel 2016, ci siano vermi che invece di ragionare, discutere e capire, ammazzano e distruggono? Due preghiere per Vania e Rosaria”.

MARA CARFAGNA – la parlamentare di Forza Italia ha parole di dolore: “Oggi non è un giorno in cui fare polemica ma è la giornata del dolore, dell’amarezza e della riflessione. La tragica morte di Vania Vannucchi, arsa viva, riaccende l’urgenza su un tema, quello del femminicidio, che non può essere mai derubricato come di importanza secondaria. L’unica via per tentare di salvare la vita delle donne è la prevenzione, che può essere fatta solo attraverso i presidi sul
territorio. Fondamentale è il lavoro prezioso delle forze dell’ordine ed altrettanto importante è che centri antiviolenza e case rifugio possano continuare a lavorare senza interruzioni e senza lo spettro della chiusura per mancanza fondi. Confidiamo nel lavoro investigativo e nella magistratura affinché al presunto assassino di Vania qualora le accuse venissero confermate, sia data una pena esemplare”.

MARIA ELENA BOSCHI – anche la ministra per le Riforme Costituzionali esprime amarezza e dolore: “Ancora due donne uccise, due vite barbaramente spezzate. In questo momento di grande dolore, vorrei innanzitutto esprimere la mia vicinanza ai familiari e agli amici di Vania e di Rosaria”. Lo afferma la ministra per le Riforme costituzionali, con delega alle Pari opportunità, Maria Elena Boschi. ‘La prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne sono una priorità del governo e ovviamente costituiscono un nostro impegno quotidiano. C’è tuttavia bisogno di ulteriori risposte concrete. Abbiamo infatti costituito la cabina di regia interistituzionale (del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere) per rafforzare e promuovere azioni di contrasto alla violenza sulle donne e al femminicidio: ho convocato la prima riunione della cabina di regia per l’8 settembre’. ‘La lotta al femminicidio riguarda tutta la nostra società, tutti noi, uomini e donne. Non possiamo e non vogliamo abituarci a queste tragiche morti”.

ANNA FINOCCHIARO – la senatrice del PD e presidente della Commissione Affari Costituzionali esprime il suo cordoglio: “Anche oggi due donne sono morte per mano di uomini, in modo brutale ed efferato. Vania Vannucchi a Lucca è stata addirittura data alle fiamme, sembra da un ex collega, Rosaria Lentini è stata uccisa a coltellate dal compagno, a Caserta. Questi ultimi femminicidi sono la fotografia di un fenomeno che attraversa le classi sociali e l’Italia, non conosce sosta e ci riguarda, tutte e tutti. Oltre ad esprimere il dolore che sentiamo, è necessario fare di più. Bene ha fatto la ministra Boschi ad attivare il comitato interistituzionale per dare attuazione al piano antiviolenza. Occorre utilizzare tutti gli strumenti di prevenzione, serve sbloccare i fondi per i centri antiviolenza, unici luoghi in cui le donne che fuggono da compagni violenti possono trovare rifugio per sé e per i figli. E poi dobbiamo convincerci che la partita si gioca sul piano culturale e che riguarda sì le donne, ma anche e soprattutto gli uomini, che devono scendere in campo, ad ogni livello di responsabilità, per fermare una strage. Di fronte al nuovo ruolo e alle nuove libertà delle donne nella società il modello tradizionale di famiglia e di divisione del lavoro domestico e gli stereotipi legati ad una cultura patriarcale sono inadeguati. Ma per arrivare ad una piena democrazia paritaria è necessario un cambiamento profondo, che richiede l’impegno di tutti”.

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