L’interruttore delle paure: scoperto il circuito del cervello che scatena le fobie

E’ come se fosse l’interruttore delle paure: si tratta del circuito del cervello che scatena le fobie. Lo hanno individuato gli studiosi dell’Università di Puerto Rico, con una ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature. Il circuito nervoso in questione è il responsabile dei disordini psicologici che riguardano l’ansia e le fobie, che colpiscono nel mondo circa 40 milioni di persone e che rendono impossibile lo svolgimento delle semplici azioni della vita quotidiana. Individuata la strada, attraverso la quale vengono scatenate le fobie, si spera di poter trovare anche una soluzione, per risolvere i problemi legati all’ansia generalizzata.

Ne sappiamo già molto sull’ansia, che, per esempio, aumenta quando si dorme poco. Adesso in particolare i ricercatori hanno scoperto che il circuito delle fobie svolge un ruolo fondamentale nell’organizzare la memoria legata ai ricordi traumatici. Anche la paura, quindi, è memorizzata e organizzata nel cervello. I circuiti che la decodificano si trovano all’interno di una zona specifica, l’amigdala, che può essere considerata il punto fondamentale, da cui originano le emozioni umane.

Ricerche precedenti avevano mostrato come l’apprendimento della paura e del ricordo legato ad essa siano gestiti proprio dalle cellule nervose dell’amigdala, nella sua parte più centrale. Adesso i ricercatori hanno scoperto che questa regione dell’amigdala è regolata da un gruppo di neuroni che formano il nucleo paraventricolare del talamo.

Si tratta di una zona della mente molto sensibile alle sollecitazioni e che agisce come se fosse un sensore, rispondendo sia alla tensione fisica che a quella psicologica. Ci sono dei messaggeri chimici che fanno da collegamento, per trasmettere le sollecitazioni. Inoltre si formano sempre nuove connessioni tra neuroni del paraventricolare del talamo.

In base all’opinione degli studiosi, proprio questi potrebbero essere considerati i neuroni, verso cui dirigere le sostanze chimiche, di cui si compongono i farmaci per il trattamento dell’ansia. Si è aperta la strada verso la possibilità di cancellare i brutti ricordi?

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