Legge Fiano, il Comune di Soragna vuole vietare l’apologia del comunismo

Assemblea costituente nazionale per la rinascita del PCI a Bologna

Anche l’apologia del comunismo dovrebbe essere considerata un reato e pertanto vietata. La proposta (e provocazione) arriva dal Comune di Soragna, nemmeno cinquemila anime alle porte di Parma, dove il consiglio comunale chiederà al governo di estendere la Legge Fiano all’apologia del comunismo.
La Legge Fiano, approvata a settembre 2017, introduce il reato di propaganda fascista. Stabilisce che «chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità», può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni.

L’amministrazione di centrodestra di Soragna, guidata dal sindaco Salvatore Iaconi Farina, vuole adesso estendere la Legge Fiano anche al comunismo.

Il sindaco è stato chiamato ad «avanzare al Governo la richiesta di perseguire penalmente con pene severe chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito comunista». Questa la proposta contenuta nella mozione presentata da un consigliere comunale.

Nel documento, approvato dal consiglio, viene citata la Legge Fiano e si chiede di estenderla a chiunque faccia propaganda al comunismo, regime colpevole di aver «cagionato la morte di oltre cento milioni di persone sotto il simbolo della falce e martello».

Tra l’altro, ricorda la mozione, «ancora oggi il partito comunista in molti paesi del mondo è sinonimo di feroci dittature o deboli democrazie, tra le più note: Corea del Nord e Venezuela».

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