Ladri in casa di Sara Simeoni, rubato l’oro vinto a Mosca nel 1980

Un furto ignobile quello che è stato perpetrato ai danni della campionessa Sara Simeoni in casa sua. Le hanno rubato e sottratto la medaglia d’oro vinta a Mosca nel 1980.

Sara Simeoni
Sara Simeoni – Nanopress.it

La denuncia fatta ai Carabinieri ma, dall’altro lato anche il dolore e la rabbia per ciò che le hanno sottratto. La campionessa ha lanciato anche un appello ai ladri.

Sara Simeoni, il furto in casa

Un appello lanciato ai ladri perché le restituiscano quello che lei ha di più caro: la medaglia d’oro vinta a Mosca nel 1980, nella disciplina del salto in alto. A parlare di ciò che ha subito e del furto perpetrato in casa sua, è stata Sara Simeoni.

Restituitemi almeno l’oro” – è l’appello che la Simeoni ha lanciato ai ladri. A quanto pare, i malviventi hanno preso soltanto l’oro perché le due altre medaglie d’argento, vinte a Los Angeles e a Montreal, dopo il furto, la stessa Simeoni le ha trovate sotto il letto, gettate dai ladri stessi.

Un duro colpo per l’atleta campionessa olimpica a Mosca nella disciplina del salto in alto. Lei era arrivata a volare fin lassù dove in pochi, specie italiani, ci erano riusciti. E quell’oro era il segno e il simbolo che lei, Sara, ce l’aveva fatta. Ora, questo furto, le ha gettato addosso lo sconforto.

Stando ad una prima ricostruzione, i ladri si sono introdotti in casa sua, a Rivoli Veronese, dove la Simeoni vive con il marito e allenatore Erminio Azzaro ed il figlio Roberto. Hanno scavato ovunque i ladri, hanno messo la casa sotto sopra, ed hanno rubato la medaglia d’oro, insieme ad altre coppe e ad altri trofei vinti dall’atleta nel corso della sua carriera.

Sara Simeoni da atleta
Sara Simeoni da atleta – Nanopress.it

I ladri le hanno rubato l’oro di Mosca

La Simeoni ha scoperto quanto le era accaduto rientrando in casa, dopo che aveva partecipato in paese ad una festa gastronomica e, ancor prima, era stata a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, a presentare il suo libro, “Una vita in alto”, scritto a quattro mani insieme al giornalista Marco Franzelli.

Una denuncia ai Carabinieri partita quasi subito, fatta dall’atleta stessa, ma anche un accorato appello ai ladri che la Simeoni ha fatto, non appena visto che il suo oro era scomparso: “Restituitemi almeno l’oro vinto a Mosca” – ha detto.

In un collegamento fatto con il Tg1, ha raccontato la sua vicenda e il dolore che, adesso, sente dentro di se: “Significa anni di allenamenti, di sacrifici e rinunce, di scelte. Non è semplice vincere una medaglia alle olimpiadi. E’ il simbolo di tante attese, significa tutto. Mi hanno portato via tantissimi ricordi e vorrei almeno riavere questa medaglia, non è neanche d’oro, loro cosa se ne fanno? Per me ha un significato e un valore speciale, per loro niente” – sono state le sue parole.

Un gesto ignobile quello che i ladri hanno fatto. La sua medaglia, simbolo della vittoria alle Olimpiadi, ma soprattutto di una donna che ha portato avanti il nome dell’Italia per tanti anni, ora merita la restituzione.

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