La siccità colpisce anche il lago di Loch Ness in Scozia

L’Agenzia scozzese di protezione dell’ambiente ha lanciato l’allarme per il più grande lago dei Paese, quello di Loch Ness.

Lago di Loch Ness
Lago di Loch Ness – Nanopress.it

La siccità lo sta mettendo a dura prova, infatti lo specchio d’acqua, secondo la leggenda habitat del famoso mostro Nessie, è ai suoi minimi livelli e una situazione simile non si verificava dal 1989. Questo comporta problemi per la pesca ma soprattutto per l’approvvigionamento di acqua.

Loch Ness colpito dalla siccità

Sembrerà strano parlare di siccità di fronte al questo intenso periodo piovoso in Italia, però in alcuni Paesi del mondo è proprio quello che sta succedendo. Ad esempio, uno di questi è la Scozia, dove le autorità hanno lanciato l’allarme riguardante il più grande lago del Paese, quello di Loch Ness.

La siccità lo ha colpito duramente e sono stati rilevati livelli minimi, che non si verificavano dal 1989 e questo sta portando seri problemi per quanto riguarda l’approvvigionamento delle zone circostanti. L’allarme è stato lanciato dall’Agenzia scozzese di protezione dell’ambiente ma un lago così importante e al quale sono correlate diverse attività, è sempre sotto l’occhio attento di tutti gli enti che lavorano in questo campo e già in precedenza i segnali non erano buoni.

In effetti, è già la seconda volta nel 2023 che Loch Ness ha raggiunto il livello più masso mai registrato in base al periodo dell’anno e a dirlo è stato il direttore del Ness District Salmon Fishing Council, Brian Shaw, durante un’intervista rilasciata al Guaridan.

Le misurazioni del lago sono iniziate nel 1990 e da allora i livelli dell’acqua non erano mai stati così bassi, questo significa che diverse regioni scozzesi stanno soffrendo la carenza di acqua. La situazione è molto critica e questo danneggia la pesca con l’amo perché con livelli così bassi è impossibile praticarla. Preoccupato per questa situazione di tale gravità in un periodo che ancora non è in piena estate, è anche il naturalista Adrian Shine, che da sempre studia Loch Ness.

Uomo con telecamere a Loch Ness
Uomo con telecamere a Loch Ness – Nanopress.it

Però il direttore Shaw ha anche un’altra teoria, secondo lui infatti non è solo la siccità a ridurre drasticamente le dimensioni di Loch Ness ma anche l’impianto idroelettrico pompato vicino a Foyers, che produce energia utilizzando l’acqua di questo lago che da sempre attrae tantissimi turisti.

La leggenda di Nessie

È conosciutissimo questo lago per le leggende sul mostro marino che abiterebbe nelle sue profondità. Chiamato Nessi, ci sono stati tanti avvistamenti in merito e le persone sperano che con questa emergenza riguardante i livelli dell’acqua, venga davvero visto.

Il lago ha una profondità che arriva a 240 metri e si estende per 37 chilometri nella valle della Great Glen. Nessi sarebbe una sorta di gigantesco serpente acquatico o come è stata ribattezzata, un’enorme anguilla, che da sempre abita il lago ma si tratta di una bella storia che nel corso degli anni è stata ricamata più volte con testimonianze di chi lo avrebbe visto.

Anche un semplice incresparsi dell’acqua crea stupore e la leggenda di per sé, vera o finta che sia, attrae tanti turisti ogni anno. Nessi vivrebbe nelle profondità di Loch Ness ed emergerebbe solo in rare occasioni perché non ama la luce solare. Secondo la storia leggendaria che circonda questo luogo, uno dei primi avvistamenti risalirebbe al 564, quando un monaco irlandese avrebbe rimandato il mostro nel lago dopo che questo era uscito e aveva sbranato un religioso. Il monaco riuscì con le sue preghiere a rimandarlo da dove era venuto.

Rappresentazione di Nessi e Londra
Rappresentazione di Nessi e Londra – Nanopress.it

Poi ci furono altri avvistamenti negli anni Trenta e successivamente, con l’avvento di Internet e dei social, la rete è stata letteralmente affollata di immagini e video che mostrerebbero dettagli di presunti avvistamenti. Nulla di chiaramente riconoscibile però e questo ha contribuito ad alimentare la curiosità e il mistero intorno a questa meta.

Esiste davvero? L’acqua in calo lo rivelerà finalmente oppure questa brutta notizia incrementerà il flusso di turisti che sperano di avvistare Nessie?

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