La minaccia di Putin: ‘Spero non servano le armi nucleari’

Il discorso di Vladimir  Putin all' assemblea federale

Il triangolo Siria, Russia e Turchia diventa sempre più incandescente. Vladimir Putin, dopo aver confermato di aver utilizzato un sottomarino schierato nel Mediterraneo, per colpire la Siria, ha ulteriormente infiammato la situazione, parlando dell’arma che da sempre fa più paura al mondo: il nucleare.

Le agenzie di Mosca hanno riferito che il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, ha informato Putin che il sottomarino Rostov, nell’ambito della campagna militare a sostegno delle forze di Bashar al-Assad, ha sferrato missili da Crociera Calibre contro due basi terroristiche a Raqqa, la sede del Califfato.

Ma l’attacco militare russo rischia di raggiungere livelli decisamente più preoccupanti di quelli attuali.

Putin, infatti, discutendo con il ministro della Difesa, ha dichiarato:

‘I missili Calibre e i razzi da crociera A-101 possono essere armati sia con testate convenzionali sia con testate speciali, ovvero quelle nucleari. Certamente nulla di questo è necessario nella lotta ai terroristi, e spero che non sarà mai necessario’.

La minaccia al ricorso delle armi nucleari, da parte dello zar russo, non è nemmeno troppo velata.

Successivamente all’attacco delle due postazioni principali dei terroristi, nella provincia di Raqqa, da parte del sottomarino, è stato reso noto dal portavoce del Pentagono, Peter Cook, che la Russia aveva preventivamente informato gli Stati Uniti dell’imminente azione militare. Gesto che è stato molto apprezzato.

Nel frattempo il Capo del Pentagono, Ash Carter, davanti alla commissione della Difesa del Congresso, riunitasi per aggiornare la strategia degli Stati Uniti contro l’Isis, ha dichiarato: ‘La realtà è che siamo in guerra’. Ragion per cui ha personalmente contattato 40 Paesi, con l’obiettivo di ottenere un maggiore contributo nella lotta allo Stato islamico.

Ha poi aggiunto: ‘Gli Usa sono pronti all’invio di elicotteri Apache e consiglieri militari in Iraq, per aiutare le forze locali a riprendere il controllo di Ramadi. Sono d’accordo con il generale Dunford che non abbiamo contenuto l’Isis’.

E infine un invito diretto a Putin: ‘La Russia deve concentrarsi sulla parte giusta di questa guerra’.

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