La mamma che abbraccia l’assassino di sua figlia in tribunale

La giustizia ha già fatto il suo corso, è questo che mia figlia vorrebbe. Così ha commentato Ady Guzman-DeJesus davanti ai giornalisti che le chiedevano come avesse fatto a perdonare l’assassino di sua figlia, e soprattutto dove avesse trovato il coraggio di abbracciarlo mentre si trovavano nell’aula di tribunale, dopo aver accettato la richiesta di patteggiamento. Richiesta inoltrata in aprile 2014 dal sedicenne Jordyn Howe, che all’epoca dei fatti, nel 2012, aveva 13 anni, e frequentava la stessa classe di sua figlia.

Nel 2012 Ady Guzman-DeJesus ha subito una perdita inimmaginabile. Sua figlia Lourdes di 13 anni è morta dopo che un compagno di classe le ha sparato accidentalmente mentre mostrava la pistola di suo nonno ai compagni. Il ragazzo l’aveva sottratta all’adulto in casa sua, sapeva che era carica, ma l’ha portata ugualmente sullo scuolabus per farla vedere agli amici. Ad un certo punto è partito un colpo che è andato a centrare in pieno il collo della ragazzina.

Nel giugno del 2014 il giudice si è trovato a decidere se dover accogliere o meno la richiesta di patteggiamento della pena per il giovane, che rischiava molti anni di galera, e dopo aver visto il gesto di perdono di questa madre ha capito che era giusto dare una possibilità ad un adolescente che non ha ucciso intenzionalmente.

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Mi dispiace per quello che ho causato e mi scuso per aver fatto quello che ho fatto” ha detto l’imputato sedicenne, Jordyn Howe, davanti al giudice. E dopo queste parole Guzman-DeJesus lo ha abbracciato.

Howe per un anno ha quindi prestato servizio in un centro di detenzione minorile – invece della punizione più dura che il giudice voleva – ma ha anche visitato varie scuole insieme alla signora Guzman-DeJesus, parlando con gli studenti sui pericoli delle pistole.

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