La cronaca del 427esimo giorno della guerra in Ucraina

Giunge al 427esimo giorno la guerra in Ucraina, il Paese che più ha i riflettori puntati, oltre la Russia. Vediamo i nuovi aggiornamenti.

Guerra in Ucraina
Guerra in Ucraina – Nanopress.it

Fra aerei intercettati nel Mar Baltico e nuove accuse da entrambe le parti, il conflitto non accenna nemmeno minimamente ad arretrare, anzi si parla di armi nucleari che verranno dispiegate “se necessario”. Pesanti non solo queste parole utilizzate da Medvedev ma anche quelle dell’esercito ucraino che ha affermato che neutralizzerà il Gruppo Wagner, i mercenari filorussi che da un po’ di tempo stanno diventando simbolo di questa guerra, specialmente nella presa di Bakhmut.

Guerra in Ucraina, 427esimo giorno

Ancora un giorno si aggiunge alla guerra in Ucraina, il conflitto che sta distruggendo letteralmente il popolo ucraino ma che miete anche molte vittime fra i militari di entrambe le fazioni. Schieramenti che si danno fuoco sul campo di battaglia senza risparmio di colpi e non parliamo solo di quelli esplosi dai carri armati ma anche i vari botta e risposta delle autorità di Russia e Ucraina.

Quest’ultima è diventata un’immensa trincea e ovunque si vada ci sono appostamenti militari per respingere l’avanzata russa, iniziata il 24 febbraio del 2022, data che sembra così lontana ma si tratta poco più di un anno fa.

Sì perché in guerra ogni giorno è lungo il triplo e i cittadini, quei pochi rimasti, si chiedono quando potranno tornare finalmente alla propria vita di prima. Un dramma parallelo quello delle famiglie spezzate e della deportazione dei bambini in territorio russo, al quale si aggiunge l’intervento di gruppi paramilitari in supporto dei russi, come se l’esercito non fosse sufficiente.

Uno di questi è sicuramente il Gruppo Wagner, mercenari sotto il comando dell’imprenditore russo Prigozin, grande amico di Putin. Questi sono impegnati ora nella presa della città di Bakhmut ma l’esercito ucraino sostiene di poterli annientare proprio nella città appartenente alla regione del Donetsk.

Militare a Bakhmut
Militare a Bakhmut – Nanopress.it

Le ultime notizie di oggi sembrano ben lontane da questo concetto, infatti sono stati intercettati 3 aerei militari russi senza segnali trasponder, da parte di caccia tedeschi e britannici che controllavano lo spazio aereo sopra il Mar Baltico.

La notizia è stata riportata dal Guardian, dove si legge che i velivoli erano aerei da combattimento Sukhoi Su-27 e Ilyush Il-20. Non c’è stato però nessuno scontro a fuoco e questi si sono allontanati poco dopo. Eventi di questo tipo chiaramente fanno crescere le tensioni, che già sono alle stelle fra le due fazioni.

Il botta e risposta sul campo di battaglia come ai microfoni dei giornalisti

Zelensky è un simbolo forte di questa guerra, lo ha affermato la Meloni definendolo il presidente battagliero e in realtà non ha mai smesso di credere alla potenza del proprio Paese, quello che ora sembra in grandi difficoltà ma che lui è convinto che risorgerà presto dalle ceneri e come una fenice sarà più forte di prima.

In un recente intervento ha detto che il governo ucraino sta lavorando per una nuova strategia economica e ha aggiunto che questo è l’anno in cui ci sarà la crescita economica del Paese. Zelensky ha inoltre spiegato che il governo sta già ricostruendo gradualmente le infrastrutture e già è proiettato al futuro, in cui l’Ucraina è vista come un luogo libero, forte ed economicamente vincente.

Queste affermazioni pronunciate quando si è ancora in periodo di guerra hanno fatto scalpore fra gli scettici che ancora fra le macerie non riescono ad intravedere il futuro roseo descritto dal presidente. Tutt’altro invece, dal momento che si parla di armi nucleari e a farlo è stato l’ex presidente Medvedev, che è tornato ad alimentare scenari apocalittici.

Ha avvertito infatti che la Russia userà armi nucleari se si troverà fortemente minacciata e in realtà è un pericolo concreto perché a suo dire, Mosca sta combattendo non solo contro l’Ucraina ma con l’intera Nato.

La risposta di Zelensky su Twitter è stata eloquente, il presidente ucraino ha infatti chiesto alla Russia di non usare questo argomento come ricatto, ricordando l’incidente di 37 anni fa della centrale nucleare di Chernobyl, che ha lasciato una grandissima cicatrice in tutto il mondo. Sulla scia del ricordo di questo terribile evento, ha ribadito che le centrali nucleari non devono essere toccate dallo Stato terrorista come arma per tenere sotto scacco il mondo.

E nonostante Putin abbia firmato poco fa un decreto che introduce il controllo amministrativo da parte dei russi, sui beni di chi proviene da Paesi ostili, Lavrov ha chiarito che la Russia non vuole la Terza guerra mondiale.

Ma andiamo con ordine, sappiamo tutti del sequestro dei beni degli oligarchi russi all’estero ma anche delle restrizioni dei diritti su tali proprietà. Così Putin in risposta ha deciso che temporaneamente verranno controllati dal punto di vista amministrativo i beni di coloro che provengono da Paesi considerati ostili e a farlo saranno le autorità russe. Nel decreto si legge della necessità di adottare tale misura per rispondere alle azioni illegali che stanno colpendo i diritti di proprietà della Russia, delle sue aziende e dei suoi cittadini.

Quasi contemporaneamente però Lavrov ha fatto un intervento che sembra un po’ vittimistico, infatti ha accusato l’Ucraina di aver messo al bando l’educazione in lingua russa, bruciando i libri russi in piazza quasi a emulare lo stile nazista. Il ministro degli Esteri russo ha parlato di questo in una conferenza stampa all’Onu, dove ha detto anche che il Cremlino non vuole queste discriminazioni in Ucraina e nemmeno la Terza guerra mondiale come molti hanno detto.

“quando si parla di terza guerra mondiale tutti guardano alla russia ma non siamo noi quelli pronti ad andare fino in fondo. siamo ormai discriminati ovunque, addirittura in ucraina anche i credenti delal chiesa ortodossa russa”.

Questa la guerra combattuta ai microfoni di tutto il mondo, ben diversa da quella sul campo ma comunque cruenta. Continuano intanto i duri scontri a fuoco a Bakhmut, città sotto attacco da 11 mesi e in cui è difficile anche ricevere rifornimenti perché quasi tutte le vie di accesso sono molto fangose e difficili da percorrere.

Il ministero della Difesa britannico, nel suo aggiornamento quotidiano di Intelligence, ha riferito che nell’ultima settimana, uno degli sviluppi principali è stato l’arrivo dei combattenti nel villaggio di Khromove, che si trova nella zona periferica della città. Intanto le difese ucraine sono state integrate per coprire una zona molto ampia, che include la città di Chasiv Yar a ovest.

 

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