L’Islam è davvero così lontano? Intervista all’Imam Ali Faeznia

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L’Isis, con i suoi attentati e con i suoi video ugualmente terroristici, sta trasmettendo un’immagine sempre più violenta dell’Islam, sviluppando ulteriormente la paura e l’odio verso i musulmani, che già esiste in Occidente almeno dagli attentati alla Torri Gemelle. L’incredibile ondata di immigrati, inoltre, sta rendendo sempre più radicali le posizioni di chi è contro l’accettazione e l’integrazione dello straniero in Italia e in Europa. Ma davvero il mondo islamico è così come noi oggi ce lo immaginiamo? E davvero una pacifica convivenza è impossibile?

Noi di NanoPress.it abbiamo deciso di chiederlo all’Hojjat al-Islam (Imam sciita) Ali Faeznia, Responsabile del Centro Iraniano di Milano, arrivato da poco in Italia per trasmettere un’altra immagine dell’Iran e dell’Islam rispetto a quella che si sta diffondendo in tutto l’Occidente, secondo il volere di Ali Khamenei, la Guida Suprema dell’Iran. E vi proponiamo una video-intervista, tradotta dal dottor Ahmadi Sayyed, ricercatore di storia e civiltà islamica e divulgatore del dialogo interreligioso.

L’ISOLA FELICE
«Fra sciiti e sunniti – spiega nella video-intervista – non ci sono problemi fondamentali, ci sono solo divergenze secondarie. Purtroppo, però, le forze “malvagie” internazionali preferiscono abusare di queste divergenze ai loro fini politici».

Così come, secondo Ali Faeznia, «L’isis è stato costituito con tre obiettivi: creare le guerre fra paesi islamici e disintegrarli, distruggere e annientare l’immagine pacifica dell’Islam e darne un’immagine negativa e violenta e, terzo, per poter continuare il commercio di armi». E infatti «Quello che ha fatto l’Isis contribuisce a sviluppare l’islamofobia. Ma crediamo che questo sia stato costruito a tavolino dalla forze oppressive più potenti del mondo per danneggiare l’Islam ai loro fini».

«Dispiace – conclude – per quello che sta succedendo in alcuni paesi occidentali, tra cui Parigi e altri capitali europee, malgrado siano stati loro i fautori di costruire o appoggiare militarmente l’Isis».

I PREDICATORI BARBUTI CHE FANNO VEDERE IN TV
L’Imam Ali Faeznia, però, non manca di lanciare accuse. «Non c’è una volontà ferrea di affrontare l’isis da parte dei paesi occidentali: se gli Stati Uniti volessero annientare l’Isis, riuscirebbero a farlo in poco tempo».

Ma anche di spiegare che «per quanto riguarda l’ideologia religiosa, non abbiamo grandi problemi perché gli insegnamenti di amore e di rispetto di Gesù Cristo stanno sulla stessa lunghezza d’onda degli insegnamenti del profeta Maometto».

Il vero problema, quindi, secondo Ali Faeznia, è che in Occidente «ci sono alcune immagini distorte, fra cui la figura femminile, la libertà, la libertà di culto, la violenza, l’arretratezza e una parte di queste immagini sbagliate sono dovute ai media che mostrano solo predicatori barbuti, che non hanno alcune conoscenza delle teologia islamica».

CREDERE NEL MESSIA FA PARTE DELLA NOSTRA IDEOLOGIA
Così è lui stesso a spiegare alcune caratteristiche dell’Islam. «Nella nostra fede, la dottrina dice che la politica è identica alla religione: non c’è una distinzione netta. La nostra fede, infatti, è basata sull’etica morale islamica, perciò anche la nostra politica: hanno gli stessi obiettivi».

E addirittura: «il valore, immenso, che l’Islam ha dato alla figura femminile non è reperibile in nessun’altra fede, civiltà o democrazia. L’unica distinzione che c’è è perché sono sessualmente diversi: gli uomini, ad esempio, possono fare lavori pesanti che le donne non sono adatte a fare».

E per quanto riguarda la Jihad sostiene: «l’umanità, tutta, non musulmani o cristiani, deve andare nella direzione di Dio. La dottrina sciita crede che alla fine del mondo il nostro messia e il messia cristiano si incontrino, si abbraccino e aiutino l’umanità a trovare se stessi e il buon Dio. Questo fa parte della nostra ideologia».

LA DONNA, QUELLA PERLA
Infine Ali Faeznia spiega che: «non ci sono grandi differenze fra l’Islam e il Cristianesimo, perché sia Gesù Cristo che Maometto hanno predicato un’etica che porta la popolazione verso la retta via. Noi, infatti, crediamo anche in Abramo, quale padre dei profeti e quindi delle religioni monoteistiche. Ognuno dei profeti era per un determinato tempo e Maometto, che è l’ultimo, è il sigillo della profezia».

«Non c’è distinzione – aggiunge – fra l’umanità, che può essere musulmana, cristiana, ebrea o zen…e quindi se ci sono divergenze sono nelle modalità di adorare Dio, ma l’importante è andare nella direzione di Dio.

E per quanto riguarda le donne: «Per noi le donne sono come le perle. E allora deve essere coperta, proprio come la perla è coperta della conchiglia».

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