Kim Kardashian, la rapina è una farsa? Spunta una teoria del complotto

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E se la rapina a Kim Kardashian fosse tutta una farsa? E se nella suite del lussuoso Hotel Particulier di Parigi non si fosse consumato nessun episodio criminoso ma soltanto un’abile messinscena per farsi risarcire i soldi dei gioielli rubati dall’assicurazione (si parla di preziosi del valore di circa 10 milioni di euro) o un’ingegnosa campagna di marketing per promuovere il nuovo reality della bella e prosperosa Kim? Difficile crederlo veramente, eppure nelle ultime 24 ore sta circolando insistentemente sul web una ‘teoria del complotto‘ che confermerebbe la possibile (e a questo punto clamorosa) montatura.

Innanzitutto ricapitoliamo i fatti: nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 ottobre 2016, cinque malviventi sono penetrati nella stanza dell’hotel parigino occupata da Kim Kardashian, dopo aver eluso la sicurezza e neutralizzato il guardiano. Come ha raccontato la stessa Kim nella sua ricostruzione, i malviventi hanno agito con estrema rapidità, non dandole neanche la chance di chiamare aiuto: dopo averla tirata giù dal letto sotto la minaccia delle armi, l’hanno legata con delle fascette e condotta con forza nella stanza da bagno, dove l’hanno rinchiusa a chiave. Il furto è durato all’incirca 6 minuti.

La prima ad accorgersi che stava accadendo qualcosa di strano è stata la stilista Simone Harouche, amica dei Kardashian e ospite dello stesso albergo, che sentendo provenire del trambusto dalla camera di Kim ha immediatamente chiamato la guardia del corpo della showgirl, Pascal Duvier, che non era in hotel perché aveva accompagnato le sorelle Kourtney e Kendall in una discoteca di Parigi per un evento. L’uomo è prontamente intervenuto ma intanto i rapinatori si erano già dileguati (pare in bicicletta). Il marito di Kim Kardashian, Kanye West, si trovava negli USA e stava esibendosi in un concerto, ma non appena ha saputo la notizia ha interrotto lo show per ‘motivi familiari’: il rapper però non è partito per la capitale francese, come si era pensato in un primo momento, ma si è recato a Manhattan per attendere il ritorno da Parigi della sua Kim.

Questa ricostruzione dei fatti, a prima vista molto accurata, a detta di molti nasconderebbe in realtà diverse falle. La prima riguarda l’eccessiva facilità con cui i rapinatori avrebbero violato la sicurezza del super esclusivo (e blindatissimo) Hotel Particulier, considerato da tutti una sorta di ‘albergo fantasma‘ per come sa proteggere la riservatezza degli ospiti vip, tenendo lontani paparazzi, fan e persone indesiderate. Come hanno fatto, quindi, i delinquenti a scoprire la stanza di Kim? Possibile che il guardiano di notte fosse solo? E perché il bodyguard personale di Kim non era con lei proprio in quella notte?

La seconda questione riguarda la fuga dei malviventi in bicicletta: è plausibile che dei rapinatori professionisti abbiano organizzato una fuga in bici (ma c’è chi dice addirittura a piedi), quindi senza la possibilità di allontanarsi rapidamente dalla zona dell’hotel, con un bottino in mano di dieci milioni di euro?

E inoltre: perché Kanye West sospende il concerto per ‘un’emergenza di famiglia’ ma non vola immediatamente a Parigi? Perché Kim Kardashian lascia la capitale francese alle prime ore del mattino, nonostante sapesse che il giorno seguente doveva sottoporsi all’interrogatorio della polizia francese? Dove sono le immagini della telecamera di sorveglianza che finora non ha visto nessuno?

Insomma, ci sono un bel po’ di domande a cui qualcuno dovrà prima o poi rispondere. Anche per spegnere sul nascere quelle fastidiose voci secondo cui Kanye West sarebbe sull’orlo della bancarotta (lui stesso ha ammesso debiti per 53 milioni di dollari) e pronto a tutto pur di risalire la china. O quelle altre voci che vogliono Kim a disperata caccia di pubblicità in vista del suo nuovo reality che prenderà il via il prossimo 23 ottobre. Che dire: chi vivrà, vedrà…

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