Keanu Reeves a Sanremo 2017, l’attore di Matrix suona il basso al Festival

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Keanu Reeves ospite a Sanremo 2017: l’attore di Matrix è sbarcato al Festival di Sanremo in qualità di ospite internazionale, fortemente voluto da Carlo Conti. È stato un particolare ritorno in Italia per l’attore, che ha una sorella che vive ad Anacapri ed è stato ospite qualche anno fa anche di Maria De Filippi a C’è posta per te, e che ha ritrovato sul palco dell’Ariston per un’intervista che ha riassunto tutte le sue passioni.

A Sanremo 2017 è arrivato Keanu Reeves, attore produttore e musicista canadese: nato in Libano da padre inglese con ascendenze cinesi, portoghesi e hawaiane, e da madre con antenati italiani, Keanu si è fatto conoscere sin dagli anni Ottanta come uno degli attori più intensi e discontinui di Hollywood, capace di recitare in parti grandiose (il Neo di Matrix, ad esempio, ma anche in Point Break, L’avvocato del diavolo, Il piccolo Buddha e tanti altri) e a volte di incappare in flop inspiegabili (come Constantine).

Per l’intervista Maria gli mostra determinati oggetti e Keanu deve dirle cosa pensa guardandoli. Si comincia con la pasta: ‘Quando avevo 16-17 anni, lavoravo in un ristorante, e preparavo la pasta. Non so cosa pensassero i clienti. Facevo da mangiare la pasta per la gente, a Toronto. Un lavoro un po’ pazzo’.

Maria mostra i pattini da ghiaccio e Keanu reagisce: ‘Quando ero piccolo giocavo a hockey su ghiaccio, in Canada devi giocare ad hockey. Facevo il portiere. Giocavo tantissimo ad hockey, ero abbastanza bravo, Al liceo avevo un soprannome: mi chiamavano Il muro, se sei un portiere… ho avuto momenti di gloria e qualche disastro.”

È il momento delle moto, Maria sottolinea come non sia un motociclista da weekend. ‘Ho cominciato a correre in motocicletta che avevo 22 anni, mi piaceva tantissimo, era qualcosa che mi dava un senso di libertà’ racconta Keanu Reeves. Me ne sono innamorato. Ho avviato un’azienda di motociclette e vado in motocicletta tutti i santi giorni’ ha spiegato. Da giovane andava veloce, adesso sta invecchiando… e di incidenti ne ha fatti. ‘Mi sono rotto i denti, mi sono fatto male alla milza, sono stato in ospedale per una settimana ma tutto va bene adesso. Sono più prudente. A volte corro, ma in pista’ ha spiegato l’attore.

Maria gli mostra una casa, che lui definì ‘un posto dove ci si ritrova come luogo sicuro’. La risposta di Keanu Reeves: ‘Per molti anni ho fatto una vita da gitano, lavoravo, prendevo case in affitto’ ha detto l’attore. Dopo un po’ ha voluto avere una casa ed è andato a cercare a destra e sinistra. ‘Ho avuto un’esperienza meravigliosa, quando arrivi un posto e capisci che è quello. È la casa dove vivo adesso. Ti dà qualcosa, è un posto sicuro, ti dà qualcosa. Ti riposi, ti diverti.’

Si passa al Keanu scrittore, con un libro che si intitola ‘Ode alla felicità’ anche se non sembra. ‘In realtà ho un’amica, lei a volte si deprime un po’. Eravamo nella cucina di casa mia e ho scritto una poesia per farla sorridere. Questo si accumulava alla sua melanconia. Ho cercato di farla sorridere, facciamo in modo che le cose funzionino sempre, anche nei momenti più brutti’ ha detto l’attore di Matrix. ‘Questa poesia poi è diventata un libro d’artista, è un libro che cerca di farti sorridere quando sei triste’ ha concluso Keanu Reeves.

L’ultimo oggetto da mostrare è il basso: Maria e Keanu si avvicinano a Lorenzo, il bassista dell’orchestra di Sanremo. Keanu Reeves è stato bassista: ‘ci ho suonato per dieci anni, non ci si dimentica’. Lorenzo passa un basso a Keanu Reeves, che si scusa: ‘Sarà tremendo.. questo basso è bellissimo!’ si commuove l’attore. Quindi ci si accorda con la batteria e via in una ritmica stile anni Ottanta e Keanu Reeves che suona all’Ariston.

Keanu ha una canzone italiana nel cuore: ‘La cantava mia sorella quando aveva 16 o 17 anni, la ascoltavo che cantava…’ e accenna ‘Va bene così di Vasco’. ‘Mi rendeva felice sentirla, è una canzone romantica no? Conosci le parole?’ chiede a Carlo Conti, che a malapena la accenna.

Keanu Reeves lascia il palco di Sanremo 2017 con un rapido saluto.

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