Julian Assange arrestato a Londra: l’Ecuador non protegge più l’uomo di Wikileaks

Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è stato arrestato questa mattina dalla polizia di Londra. La notizia è stata diffusa da Scotland Yard. Assange viveva da 7 anni nell’ambasciata ecuadoriana di Londra. L’Ecuador ha revocato l’asilo a Julian Assange perché avrebbe commesso “violazioni della convenzione internazionale”.

“Posso confermare che Julian Assange, sette anni dopo essere entrato nell’ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito. Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge”, ha dichiarato ai media il ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid.

Alcuni giorni fa Wikileaks aveva annunciato l’intenzione dell’Ecuador di chiudere i rapporti con il 47enne australiano Assange in cambio di uno sconto sul debito pubblico da parte degli USA. Secondo questa ricostruzione, tutta da confermare, Assange sarebbe stato trattato come merce di scambio per un vantaggio politico-economico da parte dell’Ecuador.
Wikileaks aveva accusato le autorità dell’Ecuador di avere spiato Assange all’interno dell’ambasciata raccogliendo migliaia di foto e video. Wikileaks accusa l’Ecuador di avere revocato illegalmente l’asilo ad Assange violando il diritto internazionale.

Wikileaks è una piattaforma digitale fondata nel 2006 alla quale collaborano giornalisti, scienziati e intellettuali che raccoglie in forma anonima e diffonde documenti riservati.

Le peripezie legali di Assange nascono da un’accusa di stupro: il 18 novembre 2010 il tribunale di Stoccolma ha spiccato un mandato d’arresto in contumacia nei suoi confronti per stupro, molestie e coercizione illegale. Assange avrebbe fatto sesso non protetto, sebbene consenziente, con due donne e poi si sarebbe rifiutato di sottoporsi a un controllo medico. In Svezia rifiutare test sulle malattie sessualmente trasmissibili è reato. La Svezia ha poi ritirato le accuse di stupro (una ritirata nel 2015 per scadenza dei termini, l’altra caduta per l’impossibilità di procedere in assenza dell’accusato) ma la giustizia inglese ha continuato a considerare Assange un ricercato per non essersi presentato in tribunale il 29 giugno del 2012 per rispondere del mandato di arresto internazionale emesso nei suoi confronti dalla Svezia.

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