Jova Tv: tra convergenza e UGC

E’ sbarcata da poche ore sui nostri schermi (questa volta non quelli del televisore, bensì quelli del pc) Jova Tv, la web tv del celeberrimo cantautore Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti.
Jova Tv vuol essere un contenitore che accoglie video musicali, concerti, materiale inedito, ma, come scrive il cantautore, “potrebbe capitare di trovarci un quiz show o un talent per extraterrestri. Potrete trovarci una serie fiction o un documentario di viaggio”.

Una piattaforma pronta a ricevere, dunque, contenuti di vario genere; una narrazione che si costruirà e si definirà giorno dopo giorno a partire da un confronto costante con il pubblico. Un esperimento, una scultura che prenderà forma a poco a poco. Questo è oggi Jova Tv. E si tratta di un progetto che ben mette in luce diverse tendenze che caratterizzano il panorama mediale contemporaneo.

Innanzitutto, nemmeno a dirlo, Jova Tv, in quanto web tv, è espressione della convergenza mediale che, negli ultimi anni, ha portato i singoli media ad ibridarsi tra loro rompendo i confini che li separavano. Così il web diventa non solo luogo alternativo per poter fruire i contenuti audiovisivi, ma anche finestra che dà spazio a quei prodotti che non trovano spazio nei piani editoriali dei grandi broadcaster televisivi (si pensi, a questo proposito, alla moltitudine di web series che, in periodi recenti, hanno popolato la rete).

In secondo luogo Jova Tv guarda al mondo degli user generated contents (UGC): i contenuti realizzati direttamente dagli utenti. Nella sezione YouJova, infatti, un box rosso con una chiara call to action, invita tutti ad inviare un video, che sia realizzato in modo professionale o amatoriale non ha importanza, in cui compaia una canzone di Lorenzo. Così la narrazione di Jova Tv non vuole costruirsi solo ascoltando i pareri e i suggerimenti degli utenti, ma intende definirsi coinvolgendoli in prima persona, mostrando i loro volti, quasi come si trattasse di una forma di scrittura “aperta”, rendendoli protagonisti di quello che oggi appare un po’ come un laboratorio ricco di spunti, di colori e, naturalmente, di musica.

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