Italicum, se si votasse oggi nessuna maggioranza capace di governare

Camera dei Deputati

Cosa succederebbe se si votasse oggi con l’Italicum? Lo scenario dipinto dall’Ipsos è quello di un Paese bloccato, senza una maggioranza capace di governare. La Camera (perché al momento non è stata decisa la legge elettorale per il Senato) sarebbe un minestrone di forze politiche che, di fatto, si dividerebbero i seggi in parti quasi uguali. Situazioni già viste e riviste, che aprirebbero le porte all’ennesimo governo di larghe intese e alle solite polemiche sulla volontà popolare calpestata.

ITALICUM: PRO E CONTRO DELLA LEGGE ELETTORALE RIVISTA DALLA CONSULTA

E a gongolare, ci scommettiamo, sarebbe quel Matteo Renzi da Rignano sull’Arno che si è visto bocciare dalla Consulta il ballottaggio, sua grande idea, che avrebbe scongiurato il caos offrendo un consistente premio di maggioranza al vincitore.

I risultati della simulazione di Ipsos
La simulazione dell’istituto di ricerca Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia che nessuna alleanza, né di centrosinistra né di centrodestra, avrebbe i numeri per formare un governo stabile. E a far più rumore in aula sarebbe un ipotetico fronte anti-sistema. Se si votasse oggi, ogni possibile alleanza resterebbe sotto la soglia dei 315 deputati. Inevitabile parlare di alleanza perché, stando agli ultimi sondaggi politico elettorali, nessun partito attualmente supererebbe l’agognata soglia del 40% dei voti per ottenere il premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale.

Ipsos ha ipotizzato tre alleanze. La prima sarebbe una sorte di Unione 2.0, con il Pd a strizzare l’occhio alla sinistra (sempre che Sinistra Italiana riesca a superare la soglia di sbarramento del 3%). Come ai tempi di Romano Prodi. Stando agli ultimi sondaggi elettorali Ipsos, i deputati si fermerebbero a quota 223. Appena dodici in più in caso di una coalizione di centrodestra dalla Lega di Salvini a Forza Italia, passando per Fratelli d’Italia e i centristi. Come ai tempi di Silvio Berlusconi.

Situazione migliore, ma non sufficiente, in caso di grandi intese tra Pd, Forza Italia e centristi: il Pentapartito 2.0 (anche se a tre partiti) otterrebbe 305 seggi. Uno in meno di una ipotetica coalizione anti-sistema tra Matteo Salvini, Beppe Grillo e Giorgia Meloni. Fantapolitica allo stato puro: ve li immaginate Grillo e Salvini seduti allo stesso tavolo a cercare un accordo? Tra l’altro i 5 Stelle hanno sempre giurato di correre da soli contro tutti. Insomma, se si andasse a votare oggi, torneremmo al 2013, quando il risultato delle urne fu un non-governo con le catene.

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