Inps, Agnoletto denuncia: ‘Se i medici revocano prestazioni guadagnano di più’

Sul blog di Vittorio Agnoletto ospitato su IlFattoQuotidiano.it il medico e docente all’Università degli Studi di Milano denuncia una situazione definita dallo stesso ‘inaccettabile’. Riguarda l’INPS e in particolare il Piano della performance 2018-2020 firmato da Tito Boeri. Nel documento vengono elencati gli obiettivi da raggiungere dai dipendenti Inps per avere una maggiorazione nello stipendio o altri incentivi. Ad esempio i medici INPS prendono dei bonus al conseguimento di alcuni obiettivi come la revoca delle prestazioni di invalidità civile o l’annullamento di prestazioni per malattia. In poche parole, denuncia Agnoletto: ”Quanto più si revocano le prestazioni di invalidità civile e quanto più vengono annullate le prestazioni dirette per malattia che l’ente fornisce, tanto più guadagneranno i medici a fine anno”.

Ovviamente è giusto che i medici INPS riuniti in commissione lavorino per individuare falsi invalidi. Ma pagare con un bonus ai medici la revoca di assegni già erogati evidenzia comunque una sorta di conflitto di interesse. ”Avranno un loro privato interesse economico che si scontrerà con il dovere professionale di agire secondo scienza e coscienza”, dice Agnoletto.

ANMI contraria al Piano della performance

Per fortuna lo scorso settembre 2018 l’Anmi (Associazione nazionale medici Inps) ha incontrato la dirigenza Inps discutendo proprio sui criteri per valutare la performance dei dipendenti. E ha contestato gli obiettivi elencati dall’Istituto di Previdenza ”in quanto ritiene che alcuni siano incompatibili con le norme deontologiche (revoca di prestazioni di invalidità civile)”. Ma tutto tace.

Agnoletto prosegue il suo racconto. Dopo aver letto il comunicato dell’Anim dedica due puntate di 37e2, la trasmissione sulla salute che conduce su Radio Popolare, ad approfondire la vicenda. Invita i responsabili nazionali dell’Inps ma non giunge risposta.

Il dottor Giuseppe Fatigante, vicesegretario nazionale dell’Anmi, invece conferma la loro opposizione all’uso del metodo proposto dall’INPS di pagare con bonus i medici che effettuano revoche delle prestazioni d’invalidità. Stanno valutando l’opportunità di chiedere un parere alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

Il piano è già in vigore

L’avvocato Nico Cerana ritiene che il Piano dell’Inps, essendo riferito al triennio 2018-2020, risulterebbe già in vigore. Per dare i numeri: l’Inps nel 2016 ha distribuito come bonus obiettivi ai propri medici 20.139.098,74 euro. Cioè ogni singolo medico ha preso in pratica un secondo stipendio mensile, per un totale pari a 38.879,40 euro/anno.

Chi rischia di farne le spese sono le persone con invalidità. Agnoletto si dice indignato come cittadino, come medico esterno che lavora all’Inps, come “terzo genitore” di un ragazzo disabile. ”Il pensare che qualcuno possa solo ritenere di essere ricompensato da una struttura dello Stato se cancella dei diritti è indecente e inaccettabile”, conclude.

Impostazioni privacy